

Quello che i livornesi hanno vissuto nella sera e nella notte tra sabato e domenica è stato un temporale dalla struttura particolare, tecnicamente chiamato "Sistema convettivo a mesoscala". In sostanza il temporale, nato sul mare grazie all'aria calda e umida presente vicino alla superficie marina, in questi casi viene spinto verso terra dal vento d'alta quota, scarica pioggia e aria più fresca sulla terraferma, e poi proprio a partire dall'aria fresca che scivola di nuovo verso il mare va a formare un nuovo temporale, che ancora una volta viene spinto verso terra dove scarica il suo contenuto, soffiando di nuovo aria fresca verso il mare ... e così via!
Insomma, nasce una sorta di catena di montaggio di temporali che a più riprese battono la costa e le aree poco più all'interno prolungando le piogge anche per diverse ore.
Un fenomeno del genere - nel significato più ampio del termine - non è un novità per il nostro territorio; difatti, soprattutto in autunno si presenta almeno 2-3 volte, portando le piogge più abbondanti dell'intera annata.
Nel caso specifico dei giorni scorsi, però, si è aggiunta una variabile in più: i venti che soffiavano al suolo e quelli presenti in alta atmosfera hanno assunto una configurazione molto rara per le nostre zone, una condizione che li ha portati ad incrociarsi in modo tale da far sì che il temporale insistesse sempre nelle stesse zone (più o meno) per tutto il suo corso vitale.
In particolare durante la notte di domenica, tra le 1:30 e le 4, la catena di montaggio del temporale si è bloccata sia sulle colline livornesi che in centro città, scaricando simultaneamente sulle due aree enormi quantità di pioggia: si parla di accumuli fino a 210 litri di acqua per metro quadrato nella zona della Valle Benedetta e 100-130 litri per metro quadrato in città. In sole due ore! A questo punto bisogna ricordarsi che si veniva da un periodo siccitoso prolungato, e che quindi il terreno inizialmente si presentava asciutto e compatto, impermeabile come una lastra di marmo; questo in particolare in collina, dove non aveva praticamente piovuto fino alla mezzanotte. Perciò la grande quantità di pioggia caduta in poco tempo su terreni secchi e aridi ad inizio nottata, lungo pendii che in molte zone sono anche piuttosto ripidi, non ha fatto altro che gonfiare improvvisamente rigagnoli, ruscelli e torrenti che confluiscono nei rii più importanti, fino a creare vere e proprie onde di piena alte diversi metri,onde che poi si sono riversate in città trascinando con sé i detriti trovati nei propri alvei, con le conseguenze che tutti conosciamo.
La tombinatura di una parte del Rio Maggiore e la costrizione del Rio Ardenza a passare attraverso ponti non sufficientemente larghi per l'ondata che si era formata ha fatto il grosso del danno; la presenza o meno dei detriti avrebbe difatti solo modificato in parte l'altezza dell'onda di piena in ingresso in città, ma nel caso specifico di domenica non sarebbe stata determinante nel provocare (o meno) l'alluvione nelle zone interessate proprio per la circostanza atmosferica e idrogeologica estremamente particolare.
E' comunque ovvio che una pulizia costante degli alvei dei fiumi è fondamentale per evitare - in caso di eventi sempre estremi, ma più comuni - inondazioni costose dal punto di vista socio-economico e organizzativo.
La Regione: "Prima allerta alle 21,39 di sabato 9 settembre. Poi altri 12 avvisi" - In una giornata e mezzo il Centro Funzionale Regionale ha emesso 13 bollettini. Con allerta arancione la procedura prevede un bollettino ogni tre ore. Nel caso del 9 e 10 settembre ne è stato inviato quasi uno ogni due ore. Il primo, sabato 9 alle ore 21,39, cioè la sera in cui stava per scattare il codice arancione (era ancora in vigore in codice giallo) valido su tutta la Toscana dalle ore 00:00 alle ore 23:59 del giorno seguente, 10 settembre. Nel bollettino si comunicava la presenza di un forte sistema temporalesco sulla costa pisana e livornese con piogge intense che già avevano superato i 40 millimetri in un'ora e avrebbero insistito su quella stessa area per le seguenti 2/ 3 ore. Contestualmente, a causa del superamento delle soglie individuate di 15 mm in un quarto d'ora e di 40 mm in un'ora (limiti fissati per far scattare le segnalazioni), partiva la notifica tramite App verso gli enti locali.
Bollettini di monitoraggio
I bollettini di monitoraggio vengono emessi ogni qual volta, a prescindere dal colore del codice, si verificano eventi di particolare intensità con superamenti dei valori appena citati e che si protraggono almeno nelle successive 1 o 2 ore. Dalle 21.39 di sabato alla conclusione della giornata di domenica, il CFR ha emesso 13 bollettini di monitoraggio: quelli di domenica notte confermavano la stazionarietà di fenomeni di forte intensità con cumulati previsti superiori a 40-50 millimetri l'ora e addirittura 50-80 nella seconda parte della nottata.
Cadenza e orari dei bollettini
Ore 21.39 - Ore 23.08 - Ore 00.55 - Ore 02.49 - Ore 5.20 - Ore 6.42 - Ore 9.10 - Ore 11.23 - Ore 13.41 - Ore 15.58 - Ore 19.31 - Ore 22.18 - Ore 00.09 dell'11 settembre
Caratteristiche dell'evento
L'evento che si è abbattuto tra il mare e la costa tra Livorno e Pisa è stato caratterizzato in realtà da più sistemi temporaleschi, che si sono generati tra le 21 di sabato (9 settembre) e le 6 di domenica, con tre periodi più intensi.
Primo impulso (tra le 20:45 e le 21:45) - Ha insistito prevalentemente sulle aree più prossime alla costa, in particolare tra i territori di Livorno città e Marina di Pisa. Mentre su Marina di Pisa l'evento ha fatto superare i 90 mm di pioggia in 2 ore, su Livorno dopo le 21:45 le piogge si sono praticamente interrotte.
Secondo impulso (tra le 23:30 e le 01:30 circa) – Ha interessato le zone della costa di Pisa e quelle più interne a confine con il comune di Pisa stesso, che sono state interessate nuovamente da fortissime piogge con cumulati ancora di entità rilevante sulle brevi durate (15 minuti e 1-2 ore). Questo fenomeno non ha coinvolto la Provincia di Livorno.
Terzo impulso (a partire dalle 02:00 - 02:30 di domenica) – Un nuovo forte impulso temporalesco, che poi si è rilevato il più violento, ha interessato principalmente le zone tra la zona sud della città di Livorno e Rosignano. In queste aree si sono raggiunti valori di pioggia che sulle brevi durate sono davvero estremi con punte superiori a 40 mm/15 min, 120mm/1ora e 230 mm in 3 ore.
La netta differenza tra i dati massimi registrati in queste ore, nei diversi intervalli di tempo di durata di 1, 2 e 3 ore, dalle stazioni di Quercianella e Valle Benedetta rispetto alle stazioni poste leggermente più a sud o più interne (come ad esempio Castellina Marittima, Collesalvetti, Santa Luce) o più a nord (come Livorno Mareografo), evidenziano la forte localizzazione del fenomeno temporalesco che ha scaricato localmente addirittura oltre 200 mm di pioggia in 2 ore.
I tempi di ritorno stimati associati alle piogge di 1 e 3 ore registrate durante tale evento sono di gran lunga superiori ai 200 anni (valori numerici stimati di 500-1.000 anni).
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