

L'incubo è iniziato domenica sera 8 ottobre. Per Marco, che aveva da poco concluso la stagione di bagnino a Forte dei Marmi, si trattava dell'ultimo giorno di vacanza di un viaggio compiuto da solo e iniziato il 18 settembre che lo ha visto visitare mezza Europa (nave-aereo-treno) fino a San Pietroburgo, ultima tappa del lungo tour.
La sera prima di partire, domenica appunto, Marco aveva deciso di trascorrere la sera in un bar. Qui ha conosciuto due ragazze che lo hanno invitato e convinto, con insistenza, a proseguire la serata con loro. Ed è in questo momento che è iniziato il calvario. A un certo punto è infatti arrivato un cameriere, descritto come molto alto e fisico da rugbista, che ha presentato a Marco un conto salato: circa 800 euro. Marco ha provato a spiegare che si erano sbagliati ma le sue spiegazioni non hanno avuto alcun effetto. A quel punto ha spiegato che sarebbe potuto andare al bancomat a prelevare la cifra ma il bancomat in quel momento non ha funzionato. Marco è stato quindi portato e trattenuto tutta la notte in uno scantinato del locale (un bar-birreria) in cui era stato portato dalle due ragazze. Aveva a disposizione solo il wi-fi grazie al quale ha da subito avvisato la famiglia che a sua volta ha immediatamente preso contatti con la Farnesina. Roma ha quindi interessato il Consolato Generale di Italia a San Pietroburgo che a sua volta ha allertato la polizia russa. Nel frattempo Marco ha continuato a comunicare con la famiglia riuscendo in qualche modo, tramite WhatsApp, ad inviare anche la localizzazione della propria posizione. Poi, trascorsa la notte e parte della mattina del 9 ottobre, quattro uomini lo hanno fatto salire in macchina per condurlo ad un bancomat. Mentre Marco prelevava è scattato il blitz della polizia russa che è riuscito a prelevarlo e di fatto salvarlo portandolo in commissariato dove poco dopo è arrivato un funzionario del Consolato per sincerarsi delle condizioni. Un incubo durato circa 12 ore, dal divertimento alla paura di morire.
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