

Questo motopesca, in qualche modo era venuto a conoscenza dei fatti, ancor prima di essere rintracciato, ha quindi provveduto a a lanciare una chiamata via radio per denunciare la perdita dell’attrezzatura.
Alla chiamata ha subito la sala operativa della capitaneria di porto che ha ordinato al comandante del motopesca di recarsi sul posto del ritrovamento e seguire le disposizioni della motovedetta.

Sono stati pertanto sottoposti a sequestro penale un tonno rosso e un pesce spada, specie ittiche per le quali le norme nazionali ed internazionali prevedono stringenti regole per la loro cattura, nonché una grossa cernia bruna del peso di oltre 15 kg, di notevolissimo pregio sotto l’aspetto biologico marino, uno scorfano ed una lampuga.
Un bottino per certi aspetti fortunatamente limitato in relazione alle potenzialità di un’attrezzatura, armata con migliaia di ami, che qualora non fatta rimuovere dalla guardia costiera avrebbe determinato un considerevole impatto sulle risorse e conseguente notevole pregiudizio per l’ecosistema marino, in una zona altamente protetta da un punto di vista ambientale.
[caption id="attachment_259809" align="alignright" width="300"] L'ATTREZZATURA DA PESCA SEQUESTRATA DALLA GUARDIA COSTIERA[/caption]
Guardia costiera che, sentita l’autorità giudiziaria di Livorno, sta ora svolgendo indagini al fine di verificare in particolare se le dichiarazioni del comandante del peschereccio, un messinese di 53 anni residente a Lido di Camaiore, sulla perdita dell’attrezzatura siano veritiere, ovvero non siano state soltanto un tentativo per sollevarsi dalle responsabilità del fatto illecito. Fatto per il quale le norme in materia ambientale sulla protezione delle aree destinate a parco prevedono sanzioni a carattere penale. Il prodotto sequestrato, dopo l’autorizzazione sanitaria del servizio veterinario dell’Usl di Livorno, sarà donato ad enti di beneficenza.
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