

Ma i ringraziamenti, caro presidente, finiscono qui perché poi dobbiamo aprirne un’altra di pagina e non è quella del “vissero tutti felici e contenti”, anzi. Nel 2013, a margine di un’assemblea di Lega, il patron del Napoli De Laurentiis la bacchettò usando queste parole: “Quando Spinelli userà i soldi che ha a disposizione per fare il mercato invece che chiedere la questua allora potrà avere voce in capitolo. Lui deve imparare che i giocatori non si possono avere solo nell’ultimo giorno di mercato oppure chiederli in prestito facendo pagare anche l’altra squadra”. Mai parole furono più vere. Avrebbe fatto bene ad ascoltare il consiglio del collega viste le ultime annate: retrocessione all’ultimo posto in serie A, mancato approdo ai playoff nell’anno del centenario (con apporto dato alla festa pari a zero), retrocessione in Lega Pro. Purtroppo, caro presidente, non sempre le può andare bene con scommesse, prestiti e qualche preghiera a chi sta più in alto di lei. Le è andata bene, per tanto, forse troppo tempo, ma alla fine un proverbio recita: si raccoglie sempre quel che si semina. E fa specie dirle questo perché lei è stato ed è uno degli imprenditori più importanti di Livorno, di Genova, e d'Italia. Per questo ci viene spontaneo chiederle: perché se amministra così bene le sue società non fa altrettanto con il Livorno? Le siamo grati se la squadra è la prima in Italia per quanto riguarda i bilanci, ma questo non può bastare se non c’è una programmazione. Già, questa parola a lei sconosciuta e che tutti le abbiamo invocato a più riprese: programmazione. Al Livorno, diciamolo, manca un vero e proprio progetto che parta dal settore giovanile: primavera e Allievi (da cui dovrebbero arrivare le nuove leve) penultimi nei rispettivi gironi, leggermente meglio i Giovanissimi. E poi anche le continue affermazioni: “Lascio”, “Sono stanco”, “Con il calcio ho chiuso”. Salvo poi ritrattarle ogni volta. Per non parlare delle presunte trattative: Berrighi, Bandecchi, Hysembelliu. Tutto questo ha nociuto all'ambiente che è parso come una nave senza il suo capitano, una nave lasciata in balia delle onde aspettando che il mare si calmi da solo e che - la nave - giunga in porto per miracolo. No, questo non può più andare bene. Dalla Lega Pro, come lei sa, non è facile risalire. Se veramente vuole bene a questa squadra e alla città faccia qualcosa, ma per favore basta improvvisazioni e scommesse. E non si appelli al "siamo retrocessi per colpa di Nasca e di Pinsoglio". La colpa è solo ed esclusivamente sua. Poi è normale che il finale della partita contro il Lanciano gridi vendetta, ma non aggrappiamoci (soltanto) a questo.
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Il nostro editoriale: grazie Spinelli… appeared first on QuiLivorno.it.