

"Si tratta di un testo – ha proseguito l'assessore - che, malgrado la ristrettezza dei tempi a disposizione, è il frutto di vari incontri e confronti fatti a più riprese con Anci e con le associazioni di categoria largamente rappresentative delle imprese del settore. Al suo interno sono state prese in considerazione importanti osservazioni ricevute dalle rappresentanze e ritenute compatibili con il quadro normativo nazionale. Coloro che decidono di avvalersi di questa possibilità, e per il momento ci risulta che un terzo dei concessionari abbiano deciso di farlo, optano di non rischiare una pronuncia sfavorevole della Corte di Giustizia europea, come sembra molto probabile, e di operare in tranquillità almeno fino al 2036".
Inoltre consentiranno di orientare i Comuni nell'applicazione delle norme relative al rilascio delle concessioni a fronte di investimenti realizzati e/o da realizzare individuando: contenuto minimo dei documenti da presentare; disposizioni applicative riferite alla condizione della gestione diretta delle attività; interventi ammissibili quali investimenti utili per avviare l'istruttoria; elementi oggettivi del contesto territoriale di cui tenere conto per la ponderazione degli investimenti ammissibili per garantire la coerenza fra gli obiettivi della normativa regionale e la durata della concessione fino a venti anni; riferimenti per la definizione del progetto di riqualificazione ambientale e di valorizzazione paesaggistica del territorio costiero, utili anche per la valutazione della proposta nel caso di avvio di procedura comparativa; specifiche procedure e modalità per l'eventuale fase istruttoria collegata alla comparazione (in caso di domand e concorrenti) e tutte le condizioni per la corresponsione dell'indennizzo all'attuale concessionario rispetto al valore aziendale, in caso di attribuzione a nuovo soggetto.
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