

Il problema "buche" è ancora una volta portato alla ribalta dall'Aci nella persona del suo presidente Franco Pardini che, punto per punto analizza le criticità cittadine con un focus su viale Risorgimento.
"Sono decine le strade che avrebbero bisogno di un restyling - spiega Pardini- Potremmo citare molti angoli della città ma, in questo caso, prendiamo come modello esemplare lo stato di estrema incuria e rovina in cui versa un’arteria viaria di estrema importanza qual è viale del Risorgimento, questo malgrado le numerose e ripetute segnalazioni fornite all'amministrazione e alle forze dell’ordine da parte dei residenti esasperati. In particolare, all’altezza del civico 106 -120, vi sono tutt'ora dei detriti di asfalto che vagano pericolosamente alla deriva sul manto stradale, mossi dallo spostamento d’aria e dagli urti provocati dal continuo passaggio dei mezzi. Questi detriti rappresentano non soltanto una potenziale minaccia bensì un vero e proprio ostacolo per i veicoli in circolazione. Veri e propri oggetti contundenti che mettono quotidianamente a repentaglio l’incolumità dei pedoni che si trovano a transitare lungo il marciapiede contiguo, oltre che la sicurezza per la carrozzeria di auto e scooter lasciate in sosta nelle vicinanze.
Serve un programma. "Quello citato è solo uno dei tanti ‘spot’ sensibili in una mappa delle emergenze facilmente estensibile a buona parte della città- prosegue il presidente di Aci Livorno- Ciò che serve è un piano dettagliato e pianificato di programmazione e manutenzione dei lavori posti in essere. La situazione attuale continua quotidianamente a mettere a repentaglio la sicurezza di tanti automobilisti, centauri, ciclisti e persino pedoni, in giro per la città dei Quattro Mori. Una città colabrodo, uno slalom infinito e un continuo sobbalzare su buche, gobbe e tombini sprofondati al di sotto del regolare livello stradale. Nei casi più fortunati ci si può rimettere ‘soltanto’ un pneumatico, la forca delle ruote dello scooter o le sospensioni; negli episodi più seri, il rischio è quello di procurarsi lesioni anche gravi".
Obbligo di intervento. Ricordiamo che l’articolo 208 del Codice della Strada, intitolato ‘Proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie’, stabilisce al comma 4 che una quota dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni previste dal Codice siano destinati “a interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, dimessa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell'ente".
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