

Un progetto, quello dell'area trasformata in discarica, che vede da una parte il Comune, contrario, (la giunta Cosimi era favorevole) così come il comitato dei residenti che negli anni (tutta la vicenda è partita nel 2011) ha presentato vari esposti anti discarica. Dall'altra la ditta Bellabarba, proprietaria della cava, ferma nel voler portare avanti il progetto - tanto da aver presentato un ricorso al Tar con una richiesta di risarcimento danni al Comune di 54 milioni - e forte di una sentenza del tribunale che dichiara l'area della cava non a rischio inquinamento. L'accusa prefigurata dal ricorso al Tar di Bellabarba è di abuso di ufficio da parte del sindaco. La ditta Bellabarba chiama in causa l'amministrazione 5 Stelle accusandola di aver passato alla controparte (il comitato contro la discarica) le "carte" della battaglia legale, prima della richiesta ufficiale di accesso agli atti da parte del comitato stesso. Battaglia legale in cui, ufficialmente, il Comune si è costituito parte civile. "Se mi dovesse arrivare l'avviso di garanzia non mi dimetterei. Assolutamente no - dichiara Nogarin all'inviato Rai - Se me lo chiedessero i vertici del movimento? I vertici nel nostro movimento non esistono. Se fosse la "base" a chiedermi di fare un passo indietro potrei aprire una discussione".
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