

Gli accertamenti nei giorni successivi e l’analisi di alcuni esposti pervenuti alla Guardia costiera hanno aiutato gli ispettori ad individuare il fornitore, circoscrivendone la possibile attività nelle acque del litorale nord del compartimento marittimo di Livorno, tra Marina di Vecchiano e Marina di Pisa. È così scattato il blitz, alle 6 del mattino, quando una motovedetta veloce è partita da Livorno diretta in quella zona. Il settantaseienne pescatore abusivo, vistosi senza scampo, ha sganciato gli attrezzi in mare tentando di disfarsene per sfuggire alla sanzione. Ma due dei militari d’equipaggio, già preparati a tale reazione, si sono immediatamente immersi con maschera e pinne, individuando i rastrelli sul fondo e recuperandoli. Per il pescatore, un verbale da 1.000 euro e 200 kg di prodotto sequestrato, rinvenuto a bordo dalla Guardia costiera in secchi di plastica e destinato probabilmente a più operatori della zona, compresi ristoranti. Le telline, dopo le operazioni di pesatura, sono state tutte rigettate in mare essendo state trovate nei recipienti ancora allo stato vivo e vitale, mentre per i rastrelli, palesemente illegali, saranno avviate dalla Capitaneria di Livorno le procedure per la confisca e la definitiva distruzione. L’operazione, che si colloca nel più ampio contesto della campagna Mare sicuro 2016, ha pertanto impedito che prodotto ittico non controllato e non sottoposto alle normali procedure di depurazione finisse sulle tavole di ignari consumatori, con conseguente pericolo per la sicurezza, nonché ha permesso di restituire al mare risorse illecitamente sottratte.
Cecina - Durante le operazioni di assistenza ad un’imbarcazione alla deriva per aver terminato il carburante, personale della Guardia costiera di Cecina ha operato controlli riscontrando quasi 40 chili di pesce nelle stive dell’unità, circa il doppio di quanto non fosse consentito dalla normativa vigente che prevede ogni pescatore sportivo la possibilità di catturare non più di cinque chili di prodotto. Un centinaio di “pezzogne” ed una grossa cernia, tutti pescati con lenze, venivano sequestrati dai militari, i quali comminavano sanzioni per un totale di 1000 euro. Non è escluso che il quantitativo di pesce fosse destinato al mercato illegale, con conseguente pericolo per la sicurezza di consumatori ignari di acquistare prodotto non controllato. È certo, tuttavia, il grave danno alle risorse che, non più nelle condizioni di riprendere il mare, sono state donate dalla Guardia costiera ad enti caritatevoli.
Si ricorda l’importanza del numero gratuito della Guardia costiera 1530, attivo su tutto il territorio nazionale, 24 ore su 24, per ricevere assistenza immediata in mare in caso di emergenza dalla Capitaneria di porto più vicina.
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