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Alluvione, ok al piano per 30 milioni. Via di Popogna: riapertura a marzo

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Nel giorno in cui il commissario per il post alluvione si è recato a Livorno per un sopralluogo su alcuni cantieri, è arrivata la notizia che la Protezione civile nazionale ha approvato il piano dei lavori da 30 milioni di euro che permetterà di investire ulteriori risorse per la messa in sicurezza del territorio. Di questi, 10 milioni verranno utilizzati sul Rio Maggiore e sull'Ardenza, 8 per opere nell'area di Stagno e 12 tra spese di soccorso e altri interventi. I 30 derivano dai 17 milioni di euro recentemente stanziati dalla Regione e da altri 5 provenienti dal suo bilancio. Gli 8 destinati a Stagno sono invece di provenienza statale. È stato lo stesso commissario al post alluvione a darne conto, non nascondendo la propria soddisfazione, ed evidenziando come l'aver dato il via ad opere per 35 milioni di euro rappresenti un vero e proprio record nazionale, non senza aver osservato come qualche volta le cose possono anche andare bene, come in questo caso. Ha poi aggiunto che è sua intenzione arrivare entro la fine del mese ad appaltare tutti i lavori in somma urgenza, in modo che alcuni interventi siano completati entro marzo e altri entro la primavera. Si tratta di opere che mettono in sicurezza Livorno con un ritorno duecentennale, così come previsto dalla legge, ma ha detto di stare lavorando per un ritorno cinquecentennale, ovvero per un livello di sicurezza ancora maggiore.
Il commissario l'8 febbraio, al mattino, si era nuovamente recato in piazza delle Carrozze a Montenero, dove è stato raggiunto dal sindaco di Livorno. Ha notato come rispetto al sopralluogo precedente i lavori procedono, nonostante le difficoltà tecniche, con maggiore speditezza. Sul fosso Stingaio è previsto un investimento di 2,3 milioni di euro. È stata poi la volta del Rio Ardenza, oggetto di una doppia verifica: la prima nella zona della foce dove sono in corso lavori di risagomatura e ampliamento della sezione con i lavori che dovrebbero concludersi entro la fine di aprile. Non è mancata infine la visita ai cantieri attivi nella parte alta del Rio, oltre il ponte di via Remota.

86 i lavori conclusi, 54 i cantieri aperti - Sono 54 i cantieri attualmente aperti nei tre comuni colpiti dall'alluvione del 10 settembre scorso, per un importo totale di 19 milioni di euro. Sono invece 86 i lavori conclusi e soltanto 7, per complessivi 1,63 milioni di euro, i cantieri che devono ancora partire, ma si farà in modo di avviarli entro fine mese. Il fabbisogno complessivo ammonta a 95 milioni di euro, mentre sono circa 65 quelli disponibili, dei quali quasi 45 stanziati direttamente dalla Regione. È questo il quadro tracciato dal commissario per il post alluvione nel corso della conferenza stampa che ha tenuto a fine mattinata nei suoi uffici livornesi, presente anche l'assessore regionale alla Protezione civile, raccogliendo le sollecitazioni sia del consigliere regionale eletto a Livorno, con cui si è sentito, sia degli organi di informazione. Ha poi passato in rassegna alcune delle situazioni emergenti. Per via Popogna, la strada che porta a Gabbro, ha parlato con il presidente della Provincia. Le cose procedono, ed entro metà marzo si conta di riaprire la viabilità in un senso di marcia. Il commissario ha precisato che se gli enti attuatori non saranno in grado di avviare e ultimare i lavori, sarà il Genio civile e farlo.
In via di Salviano sono in corso le prove di carico, non ci sono particolari ritardi e si va verso la costruzione del previsto muro. Per il rio Maggiore il commissario ha detto che sono necessari interventi per la messa in sicurezza, per evitare che provochi altre morti: spetta ai tecnici individuare soluzioni adeguate. E poi passato ad esaminare la questione dei ritardi nei rimborsi ad imprese e famiglie, imputabili esclusivamente al Parlamento e al Governo che non hanno inserito, come richiesto dalla Regione, questi finanziamenti nella Legge finanziaria. Adesso il commissario, dopo aver scritto ai parlamentari in carica, scriverà ai candidati perché, se eletti, se ne facciano carico. Da parte sua la Regione ciò che poteva fare l'ha fatto, dando contributi fino a 8.000 euro dal proprio bilancio per 500 famiglie più indigenti e concedendo finanziamenti con il microcredito a 50 imprese. Il Commissario ha infine annunciato che darà il via ad incontri con tutti i direttori dei lavori e le imprese impegnate nelle opere, per esaminare e risolvere eventuali criticità. Ha poi avuto modo di parlare dei pagamenti con il sindaco di Livorno. I soldi ci sono. Si tratta di velocizzare i mandati di pagamento, osservando come tra i due ci sia accordo su tutte le principali questioni sul tappeto e annunciando che è sua intenzione di tornare a Livorno ogni 15 giorni per governare i problemi sul posto.

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Il parco di Villa Corridi è pronto a riaprire

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Il parco di Villa Corridi, chiuso dal luglio 2016, è pronto a riaprire. Tutto è iniziato il 29 maggio 2015 con la scoperta di quello che nelle relazioni tecnico-ambientali che si sono succedute in questi anni - e che il Comune ha raccolto e pubblicato sul proprio sito nello "speciale Villa Corridi" (clicca qui) - è stato chiamato mca (materiale contenente amianto). Saltando alcuni passaggi che comunque, ripetiamo, sono consultabili passo passo nella sezione online sopra riportata, si arriva al 22 agosto 2017 quando vengono rimosse 583 tonnellate di terreno contenente, appunto, mca. Seguiranno il picchettamento dell'area contaminata e il campionamento del terreno (il 21 novembre 2017 ne verranno fatti 19). Fino ad arrivare alla conferenza dei servizi riunitasi l'8 febbraio 2018 che ha prodotto la relazione finale (clicca qui per leggerla) nella quale - al capitolo conclusioni - si legge, tra le altre cose, che gli esiti delle analisi hanno evidenziato "il rispetto dei limiti normativi". Si conferma quindi "l'assenza di contaminazione" e si ritiene concluso "il procedimento iniziato nell'agosto 2016".
Allo stato attuale, a fronte dei vari scavi e saggi effettuati nel tempo, il parco di Villa Corridi non è fruibile. Lo sarà nel momento in cui verrà adagiato un terreno vegetale certificato. I lavori per la semina del nuovo verde dovrebbero - condizionale d'obbligo - iniziare a maggio. Poi scatterà il conto alla rovescia per la riapertura vera e propria.

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Addio Oscar Cafferata, volontariato in lutto

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Oscar Cafferata si è spento all'età di 88 anni nel pomeriggio di venerdì 9 febbraio. Lutto nel mondo del volontariato. Il cordoglio arriva forte dalla Svs Pubblica Assistenza. "Con la nostra presidente Marida Bolognesi, i volontari, i dirigenti e tutti i dipendenti, uniti in una solo voce di stima e riconoscenza, porgiamo le nostre più sentite condoglianze alla moglie Tatiana e alla famiglia - si legge in una nota spedita alle redazioni - La sua dipartita non intaccherà gli insegnamenti che da lui abbiamo avuto, fortificati dal suo spirito e dalla sua determinazione, che sono state maestre per la Svs Pubblica Assistenza".
Chiunque desiderasse salutare Oscar Cafferata può recarsi alla camera ardente allestita nella sede della Svs in via San Giovanni nel salone al primo piano, a partire da sabato 10 febbraio dalle 8 alle 20 e domenica 11 febbraio dalle 8 fino alle 14.30 quando poi la sua salma sarà trasportata alla chiesa di Santa Lucia ad Antignano per la funzione religiosa che si svolgerà alle 15.

Oscar era nato nel 1930 e il suo primo approccio con il volontariato lo ebbe come donatore di sangue. Come appartenente al gruppo zero negativo riceveva molte richieste di donazione, che mai rifiutava, per aiutare, sempre gratuitamente, chi aveva bisogno. Questa esperienza lo portò a ricoprire diversi ruoli all’interno dell’Avis, fra cui quello di presidente provinciale e poi comunale, periodo che lo vide molto attivo anche per far nascere la sede Avis dell'Elba e di Piombino. Un altro periodo di grande attività fu quando venne chiamato a collaborare alla struttura per anziani "Pascoli", al tempo in via Galilei, dove ebbe il compito di risolvere diversi problemi economici.
Dopo questa impegnativa esperienza lo chiamarono alla clinica ortopedica di Monterotondo dove si mise a servizio della struttura, sempre come volontario. Arriva poi nella sua vita la Svs, anzi potremmo dire che la Svs “irrompe” nella sua vita. Dal 1991 al 2006 ne è il presidente e quotidianamente è impegnato per risolvere i problemi economici che all’epoca l’associazione stava affrontando, ma anche per riorganizzare e modernizzare la struttura e lanciarla verso il futuro. In questi anni fra i tanti importanti traguardi raggiunti vi è sicuramente l’acquisto della sede del Picchianti. Nel salotto della sua casa è gelosamente custodita una targa che la Svs volle regalargli con su scritto: “Donatore e presidente dell'Avis, presidente del Pascoli e poi consigliere Comunale, senza distinzione di sorta, animatore e operatore di istituzioni e di iniziative, contribuendo all'organizzazione operativa e al potenziamento della Svs della quale fu nominato anche presidente”. Da ricordare poi la sua partecipazione al Club Cavanis che si occupa dei bambini del mondo per conto dell'Unicef, all'associazione la Frassinetta di Montenero e nell'Accademia della Cucina, associazione con lo scopo di preservare la buona cucina italiana, che lo ha visto partecipare alla battaglia, poi vinta, contro la Buitoni, quando scrisse “cacciucco alla livornese” su una delle sue confezioni. "Accanto a lui è sempre stata la moglie Tatania, ed è proprio a lei che dobbiamo dire grazie - spiegano dalla Svs - perché sostenendo il suo Oscar, gli ha permesso di dedicare tanto tempo al volontariato, che sottraeva al suo lavoro nel negozio di scarpe in piazza della Repubblica, che lei gestiva in prima persona, spesso sostituendosi a lui".

In molti alla Svs lo hanno voluto ricordare con una parola, una frase. Ecco il cordoglio di alcuni appartenenti alla grande famiglia della Svs Pubblica Assistenza:

Francesco Cantini, direttore della Svs “Ho conosciuto Oscar quando ho cominciato a fare il volontario in SVS e ricordo che quando entrava in sede, come prima cosa, si fermava al Corpo di Guardia a parlare con i volontari. Ci chiedeva quali servizi avevamo fatto e come stava andando la giornata. Restava con noi anche per leggere il giornale e scambiare due chiacchere. Il suo era un modo di vivere l’associazione partendo dal cuore: dai volontari”.

Cinirio Paoletti, dirigente della Svs: “Oscar ha impiegato tutte le sue energie per aiutare la SVS e renderla un’associazione moderna, riorganizzando la sua struttura interna e quella dei servizi da offrire alla città. Era un uomo determinato e quando nasceva un problema non si fermava fino a quando non lo aveva risolto. Si recava personalmente negli uffici, bussava a tutte le porte, affrontava con decisione le autorità e faceva valere la sua autorevolezza”.

Rosario Santoro, volontario e membro del gruppo probiviri: “Oscar è stato il presidente nella mia prima esperienza come consigliere. Non ha mai ricoperto un ruolo di semplice rappresentanza, ma è stato un vero e proprio manager, che ha saputo traghettare la SVS da associazione di volontariato provinciale verso livelli regionali e nazionali, che ancora oggi occupa. Sempre cordiale, sorridente, la battuta pronta e il carattere schietto e diretto da vero livornese, è stato un testimone dei valori etici e morali della solidarietà”.

Piero Tomei, dirigente della Svs: “Sono tanti i ricordi che accompagnano il pensiero di Oscar, dal taglio del nastro alla sede del Picchianti al viaggio che facemmo insieme a Carrara per ritirare il premio che la Regione Toscana ci aveva conferito come Toscana Eco- Efficienza. Era molto emozionato, ma fece un bellissimo discorso pubblico sulla nostra associazione. Viveva la SVS con tutto se stesso, mettendo una vera passione”.

Andrea Fabbro, direttore amministrativo della Svs: “Oscar era una forza della natura, quando arrivava in ufficio ti trasmetteva tutta la sua energia con un sorriso e una battuta. Sapeva coinvolgerti nella vita associativa, perché credeva profondamente in quello che faceva”.

 

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Sorpreso a pescare le “cèe”: multato di 2000 euro

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Un 26enne è stato sorpreso da un nucleo di uomini della guardia costiera e dalla polizia provinciale mentre era intento a pescare abusivamente novellame d’anguilla (le cosiddette “cèe”) nel fiume Fine, in località Polveroni a Vada, a circa un chilometro dal mare.
"Bracconaggio ittico", è questa la fattispecie contestata al giovane per aver pescato con un attrezzo dotato di una retina a maglie fittissime denominato “ripaiola”, alcuni esemplari della pregiata, ma allo stesso tempo severamente vietata, specie ittica. Alla vista delle autorità che lo hanno scoperto, il giovane è riuscito a disfarsi delle prede e a rovesciare nel fiume la cassetta dove le stesse erano tenute. Il recipiente tuttavia è stato recuperato e all'interno sono stati rinvenuti pochissimi esemplari ancora intrappolati.
Tanto è bastato alla guardia costiera e alla polizia provinciale per contestare la violazione di 2.000 euro prevista dalle norme regionali sul bracconaggio nelle acque interne, con relativo sequestro dell’attrezzatura. Con le “cèe” il giovane di 26 anni, residente a Cecina, ha rovesciato in acqua anche il proprio telefonino.
È presumibile che lo stesso contenesse importanti informazioni in relazione ai contatti per la vendita abusiva ad una rete di compratori, per piazzare sul mercato nero esemplari di novellame d’anguilla a prezzi che si aggirano anche fino a 300-400 euro al chilo. L’attività di controllo della guardia costiera e della polizia provinciale continuerà anche nei prossimi giorni al fine di prevenire e reprimere un illecito che, è bene ricordare, commettono anche coloro che detengono o semplicemente consumano esemplari di anguilla cieca.

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Municipale. Un laboratorio per scovare documenti e banconote false

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Per contrastare il fenomeno del falso documentale, nel corso del 2017, la Polizia Municipale di Livorno si è dotata delle apparecchiature necessarie per verificare l’autenticità dei documenti di identità e di guida. Negli Uffici della Polizia Giudiziaria ed Investigativa è stato attrezzato un laboratorio di analisi documentali. Qui sono state installate le strumentazioni più sofisticate che, tra l’altro, sono in grado di individuare, oltre ai documenti contraffatti, anche le banconote false.
I peculiari compiti di controllo sul territorio svolti dalla Polizia Municipale hanno permesso di verificare un numero considerevole di documenti legati alla circolazione di veicoli a motore, quali patente di guida, carta di circolazione, certificato di assicurazione, e quelli concernenti l’identità personale e titoli autorizzativi per il soggiorno nello Stato Italiano.

La raccolta dei dati inerenti ai controlli ha permesso di accertare in questi primi mesi di attività l’utilizzo di documenti contraffatti che risultano peraltro sempre in continua evoluzione e prodotti con tecnologie che consentono riproduzioni sempre più conformi ai modelli originali, tecnologie che permettono di imitare i sistemi di sicurezza quali, filigrane, carte reagenti, microscritture, ologrammi, inchiostri sensibili, utilizzati dagli enti preposti al rilascio, al fine di renderne più difficile la contraffazione. Ricordiamo che l’attività svolta dall’Ufficio Polizia Giudiziaria, con la strumentazione in dotazione e con la professionalità acquisita dal personale, consente di eseguire specifiche analisi con una attività di polizia scientifica che viene messa a disposizione dell’autorità giudiziaria e degli altri Corpi e Comandi di Polizia.

Nello specifico:

- Documenti certificati contraffatti o conformi a seguito di sequestro 20

- Patenti di guida nazionali (Bulgaria, Romania, Tunisia, Bangladesh e Italia) 6

- Permessi internazionali di guida (Tunisia) 3

- Documenti di revisione (Romania e Bulgaria) 8

- Carte di Circolazione (Romania) 2

- Banconote (Italia) 1 da € 50,00

L'attività ha permesso di accertare la contraffazione/alterazione di n. 12 documenti con trasmissione della documentazione tecnica alle Procure della Repubblica di volta in volta competenti. Inoltre sempre nel Laboratorio della Polizia Municipale, per motivi di polizia giudiziaria, sono stati sottoposti a fotosegnalamento numerosi individui sprovvisti di documenti di identità, evitando in tal modo di condurre i soggetti presso gli Uffici della Questura come in precedenza. "Ricordiamo - affermano i due Funzionari responsabili Marco Vaccai e Fabio Cerini - che grazie al fotosegnalamento si raggiungono tre distinti e fondamentali obiettivi. "Quanto all'analisi dei documenti - proseguono i due - c'è da essere piuttosto soddisfatti dei risultati di questo primo periodo anche in considerazione che molte richieste sono pervenute da altri Corpi di Polizia anche fuori della nostra provincia".

Gli obiettivi sono:

1 - Attribuire una identità fisica alla persona, elemento indispensabile per permettere all’Autorità Giudiziaria di procedere nei suoi confronti per i fatti penalmente rilevanti;

2 - Verificare le eventuali pendenze giudiziarie e adotta i relativi provvedimenti con esecuzione immediata, anche se sotto altro nome;

3 - Alimentare i dati in possesso dell’archivio centrale del Ministero dell’Interno, incrementando le possibilità di identificazione dei soggetti resisi responsabili di un reato, attraverso la possibile comparazione delle impronte digitali acquisite ed inserite nel database de Ministero con quelle eventualmente rilevate sulle scene del crimine.

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Aci Livorno vince il ricorso contro gli arretrati Tosap per il parcheggio di Piazza Benamozegh

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L’Automobile Club Livorno ha vinto il ricorso in Commissione Tributaria Provinciale contro la non fondata richiesta del Comune di Livorno di somme arretrate relative alla tassa per l’occupazione del suolo pubblico (TOSAP) per una porzione d’area a parcheggio di Piazza Benamozegh.

In particolare, il contenzioso ha riguardato una pretesa impositiva avanzata da Palazzo Civico su un’area di mq. 600, asserita come aggiuntiva a quella effettivamente nella disponibilità dell’Ente e che fu oggetto di una concessione venuta meno addirittura nell’ottobre del 1981.

Giova sottolineare che, in cambio di tale concessione -che tenne conto anche di un precedente scambio con il Comune labronico di alcuni parcheggi ubicati in zona Origine- l’A.C.Livorno mise in opera una serie di opere, tra cui l’asfaltatura della piazza e l’installazione di un sistema di illuminazione.

Dall’inizio anni Ottanta, l’Automobile Club ha dunque continuato ad usufruire unicamente della restante superficie di mq. 1.400, oggetto di locazione da parte di soggetti privati, provvedendo alla gestione diretta del parcheggio sino al 1994, quando l’area è stata sublocata ad una società privata, la quale tutt'oggi gestisce il servizio applicando una tariffazione oraria particolarmente agevolata per i Soci dell’ACI e decisamente calmierata per l’utenza in generale.

In questo quadro, è intervenuta nel 2003 una nota della Questura, con la quale è stata interdetta -e quindi delimitata da transennature apposte dall’Organo di Governo- la quasi totalità dei mq. 600, in considerazione del fatto che trattavasi di striscia perimetrale alla struttura della Sinagoga, interdetta al transito ed alla sosta temporanea per motivi di sicurezza.

A niente sono valse le argomentazioni dell’ACI provinciale a fronte delle contestazioni e dei rilievi mossi dal Nucleo Antievasione della Polizia Municipale e dal Servizio Patrimonio del Comune, nonostante l’evidenza che la concessione richiamata fosse giuridicamente venuta meno nel 1981, che l’A.C. avesse dato in sublocazione esclusivamente la superficie ottenuta in affitto da privati cittadini e che quindi non vi fosse alcuna occupazione di area comunale, che i circa mq. 600 non di pertinenza dell’A.C. erano stati oltretutto oggetto di divieto di utilizzo da parte della Questura e che, infine, in ogni caso il soggetto passivo del tributo non avrebbe potuto essere l’A.C. medesimo.

Infatti, l’Amministrazione Comunale, noncurante dei numerosi elementi comprovanti l’infondatezza della pretesa impositiva, ha emesso avvisi di accertamento sulla tassa di occupazione del suolo pubblico per gli anni 2011/2015, mentre le imposte relative agli anni precedenti risultavano non più esigibili per decorrenza dei termini. In aggiunta, vi è stata l’irrogazione di sanzioni amministrative e pecuniarie pari al 100% del maggior tributo accertato, per un totale superiore ad € 300.000.

Da ciò, la richiesta dell’A.C.Livorno di annullamento in autotutela, fermamente respinta dal Comune di Livorno, ed il successivo ricorso da parte del primo alla Commissione Tributaria Provinciale, accolto con la condanna comminata all’Ente Locale al pagamento delle spese di giudizio ed al rimborso delle spese procedurali.

Questa sentenza della 2.a Commissione Tributaria, se da un lato è stata accolta con sollievo dall’Organo politico dell’A.C., dall’altro non ha potuto non portare a due considerazioni: la prima si riferisce alla presumibile e difficilmente escusabile inerzia da parte dell’Amministrazione Comunale riguardo ai periodi d’imposta precedenti al 2011; la seconda porta a mitigare ogni soddisfazione derivante dall’accoglimento del ricorso, dal momento che il Consiglio Direttivo dell’A.C. ha dovuto far valere le proprie ragioni appellandosi ad un grado di giudizio avverso un altro soggetto istituzionale e, nel momento in cui i Consiglieri si sono spogliati della propria veste pubblica, con amarezza non hanno potuto non riflettere sull’inutile spreco di denaro dei cittadini, a cui si poteva ovviare semplicemente con un costruttivo rapporto dialettico e con dettagliate verifiche documentali attuate tra Pubbliche Amministrazioni, impiegando piuttosto in opere sociali le cifre occorse per le spese di giudizio.

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Giorgia Meloni contestata in piazza Garibaldi

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Giorgia Meloni duramente contestata (foto Lanari). La leader di Fratelli di Italia il 13 febbraio pomeriggio è stata in piazza Garibaldi per parlare di sicurezza nel suo tour elettorale. La sua presenza non è passata inosservata e tra le urla e gli striscioni di protesta dei tanti livornesi accorsi per manifestare il proprio disappunto per il suo arrivo, al termine di alcune dichiarazioni rilasciate ai cronisti l'esponente di centrodestra è salita in macchina scortata dalla polizia e ha lasciato la città. Uno striscione è stato appeso anche sul muro della Fortezza Nuova: "Livorno non ti vuole".

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Tracce di pneumatici nel bosco: multe e controlli

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Il transito di veicoli a motore, come le moto da cross o trial, nei sentieri forestali è un comportamento scorretto e sanzionabile che mette a rischio l’integrità delle aree protette e la sicurezza dei frequentatori. Per contrastare il fenomeno, che con l’arrivo della bella stagione probabilmente si ripresenterà, i carabinieri forestali effettueranno una serie di controlli mirati con pattuglie e fototrappole collocate nelle zone naturali più sensibili. Una prima operazione è stata condotta domenica 11 febbraio dal gruppo carabinieri forestali di Livorno in collaborazione con i carabinieri forestali di Cecina nel comprensorio di Monte Pelato (Comune di Rosignano Marittimo). Monte Pelato, un interessante rilievo di rocce ofiolitiche con una flora spontanea ricca di specie, fa parte del cosiddetto Parco delle Colline Livornesi ed è classificato come Sito di Interesse Regionale inserito nel network europeo “Rete Natura 2000”.
Le verifiche sul territorio hanno permesso di riscontrare tracce di passaggi di moto in aree boschive con disturbo alla fauna, danni alla vegetazione ed erosione del suolo in alcuni passaggi più esposti; sono stati dunque intercettati due motociclisti ed elevate due sanzioni di 172 ciascuna. Inoltre sono state raccolte testimonianze di vari escursionisti che hanno corso il rischio di venire investiti da moto sbucate all’improvviso sui sentieri in condizioni di equilibrio precario e poco spazio di manovra.

La legge regionale che disciplina il settore (norme in materia di circolazione fuori strada dei veicoli a motore) ne sancisce il divieto, come ribadito da una recente sentenza del Tribunale di Livorno chiamato a decidere sul ricorso ad alcune sanzioni amministrative comminate per il transito di moto in aree boschive. Per contro, va segnalato che recenti modifiche normative (Consiglio Regionale Regione Toscana, 11-04-2017), introdotte allo scopo di incentivare il turismo sportivo degli eventi motoristici, danno facoltà ai Comuni di consentire gare e manifestazione fuoristrada su percorsi anche in deroga alla suddetta legge, purché tali manifestazioni rivestano carattere eccezionale e per la durata non superiore ai tre giorni. Naturalmente dovranno essere rispettati precisi obblighi, come il consenso dei proprietari dei fondi e il ripristino dei luoghi a manifestazione conclusa. I carabinieri forestali invitano i cittadini a segnalare eventuali abusi o comportamenti scorretti allo scopo di tutelare gli spazi naturali ancora diffusi sulla costa e nell’entroterra livornese e renderne sicura la loro fruizione.

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Ponte di Santa Trinita, ordinanza prorogata di una settimana

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È stata prorogata di una settimana (fino a sabato 24 febbraio) l’ordinanza che prevede la chiusura del Ponte di Santa Trinita ai mezzi diretti verso nord. Prorogata di una settimana anche la temporanea abrogazione della Ztl lettera “A” Quartiere Venezia.

La proroga si rende necessaria per consentire il completamento dei lavori di riqualificazione della spalletta del ponte, che hanno subito ritardi a causa delle numerose giornate di pioggia che hanno caratterizzato le ultime settimane.

Fino a sabato 24 febbraio, quindi, dalla rotatoria di piazza del Pamiglione, il traffico in uscita dal centro città e diretto verso nord sarà deviato lungo il percorso via San Giovanni, via del Porticciolo e via della Venezia, fino a riprendere via della Cinta Esterna.

Disattivate le telecamere ai varchi elettronici della Ztl “A” della Venezia, che normalmente entrano in funzione alle ore 20. Rimangono invece attive le telecamere ai varchi della zona pedonale di scali del Ponte di Marmo e scali del Monte Pio.
Il Ponte rimane invece transitabile nella direzione che va da nord verso sud.

Per tutta la durata dei lavori, e cioè indicativamente fino alla fine di aprile, continuerà ad essere interdetta la sosta in una porzione del sottostante “Parcheggio Santa Trinita” gestito da Tirrenica Mobilità, dove sono posizionate le impalcature e le attrezzature del cantiere. Inoltre, fino al termine dei lavori, sarà a disposizione dei pedoni solo uno dei due marciapiedi del ponte di Santa Trinita.

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“Crescere in digitale”: un felice incontro tra domanda e offerta di lavoro

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Una storia finita bene. Da un progetto in cui la Camera di Commercio ha creduto, messo in campo dal Ministero del lavoro con Unioncamere e Google, è nata a Livorno la prima, bella storia: quella di un gioielliere che si guarda intorno alla ricerca di nuovi mezzi di comunicazione per la sua impresa, e quella di una ventinovenne livornese, che ha concluso da tempo i suoi studi ma non lavora.

Lei è laureata in Lingue e sta inviando curriculum in giro, ma non trova lavoro. Nel frattempo tiene con successo un blog di moda, è attirata dal mondo dei social. Per questo legge l’annuncio della Camera di commercio e si iscrive al progetto “Crescere in digitale”, frequenta con successo un corso di formazione predisposto da Google; poi incontra, ancora in Camera di commercio, alcuni imprenditori, e dopo un colloquio andato a buon fine, inizia un periodo di tirocinio nel negozio di gioielleria, che si è posto l’obiettivo di spingere con forza l’acceleratore sul web marketing dell’azienda, per stare al passo con i tempi.

Un primo scopo è già raggiunto, e per sei mesi la ragazza si è assicurata un assegno di 500 euro a carico dei fondi nazionali di Garanzia Giovani. L’imprenditore, a titolo gratuito, fruisce delle competenze acquisite dalla giovane. E qui il lieto fine: al termine del percorso promosso dalla Camera di commercio, la ragazza – Sara Marchetti è il suo nome – viene assunta dalla Martini Gioielli (una gioielleria artigiana, dove ogni pezzo è unico: titolare Federico Martini). A tempo determinato, sì, ma è solo il primo passo, dichiara l’imprenditore.

“Un piccolo risultato che però ha un valore simbolico – commenta il presidente dell’Ente camerale Riccardo Breda – innanzitutto perché testimonia l’impegno continuato nel tempo della Camera di commercio nei confronti dei giovani da una parte, e delle aziende dall’altra. Facilitare l’incontro tra chi è alla ricerca di un’ulteriore qualificazione per la propria impresa e chi, come tanti nostri giovani, sta ancora cercando lavoro è una delle azioni che l’Ente ha promosso e che stanno portando i primi frutti. Quest’anno, insieme al sistema camerale nazionale, ai Ministeri e alla Regione, stiamo puntando con decisione sulla digitalizzazione delle imprese e sulla valorizzazione delle giovani risorse, attraverso i percorsi di alternanza scuola lavoro”.

 

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Fonti del Corallo, in ballo il futuro delle 16 lavoratrici del ristorante

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Salvaguardare i posti di lavoro. La ripete a più non posso, Katia Sagretti di Filcams Cgil, qual è la priorità in questa fase: salvaguardare i 16 dipendenti (tutte donne) del ristorante al primo piano delle Fonti del Corallo. Lunedì 12 febbraio nella sede Cgil di Livorno, a Porta a Terra, si è tenuto l'incontro, richiesto dal sindacato, fra Sagretti e i rappresentanti della Camst per capire le intenzioni della società di ristorazione bolognese il cui contratto di affitto degli spazi ad uso ristorante scade a luglio. La trattativa fra Camst e Igd, il committente, è in corso. "La Camst - spiega Sagretti - ha dimostrato grande disponibilità nell'ascoltarci. A noi ciò che interessa è la salvaguardia del posto di lavoro di 16 persone. Per questo abbiamo intenzione di convocare un incontro anche con Igd e Unicoop". Un incontro che si preannuncia altrettanto importante alla luce degli scenari che riguardano l'Ipercoop (leggi qui) dove sembra possibile che possa sbarcare un nuovo punto ristoro.

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Chiude lo storico circolo Arci Borgo

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"Un pezzo di cuore". E' così che lo ha definito il presidente dell'Arci di Livorno Marco Solimano commentando la sua chiusura con Quilivorno.it. Il circolo Arci Borgo Cappuccini, lo storico circolo Arci Borgo Cappuccini è meglio dire, attivo sin dal 1945, chiuderà definitivamente i battenti a fine febbraio. "Dispiace senza ombra di dubbio - spiega Solimano - Purtroppo è da tempo che discutiamo di questa situazione e non possiamo che prenderne atto, cercando di trarre un beneficio da un intoppo. Come? Trovando un nuovo posto per far continuare e anzi, rilanciare, l'attività sociale e aggregativa di questo circolo. La volontà di andare avanti c'è e ci sarà sempre. Certo non sarà una cosa immediata anche perché dovremo trovare degli spazi adeguati nel quartiere. Ma il circolo di Borgo non morirà".
Dall'altra parte, e al contempo sullo stesso piano, Rifondazione Comunista, il partito che detiene la proprietà dell'immobile. "Non abbiamo ancora firmato alcun rogito ma abbiamo ufficialmente accettato un'offerta che comprende la vendita del piano terra e del primo piano dove è presente la nostra federazione. Siamo stati costretti a compiere un passo simile - spiega a Quilivorno.it Francesco Renda, segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista - la situazione debitoria era importante e per noi mantenere questo circolo diventava davvero oneroso se si considera che in fondo all'anno pagavamo circa la metà dei costi di gestione riscuotendo soltanto un affitto simbolico e accollandoci gran parte dei costi del mutuo. Questo - continua Renda - fa parte anche di un riordino e ripristino della gestione delle spese, con tagli, ridimensionamenti e accorpamenti, che ho fortemente voluto da quando sono entrato alla guida del partito nel 2015. Rifondazione si è anche sobbarcata un'indennità importante per far sì che il circolo Arci possa affrontare le spese per il cambio di destinazione verso una nuova struttura".

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In contromano per evitare la Ztl: multata

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Controlli incrociati con i dati registrati all'ufficio violazioni della polizia municipale per contrastare i furbetti del transito e della sosta. E' questo il meticoloso lavoro che, dietro le quinte, svolgono gli agenti del comando della polizia municipale di Livorno.
Fattiva e importante la collaborazione con i cittadini come nel caso in cui alcuni residenti hanno segnalato alla municipale un'autovettura di una donna che quotidianamente per andare a lavorare in un negozio del centro, entrava in corso Mazzini "alla rovescia" ovvero dalla parte di piazza Attias (nella foto in pagina) per parcheggiare e non prendere la multa, eludendo così la telecamera posizionata qualche decina di metri prima all'incrocio tra via San Carlo, corso Mazzini e via Cecconi.
Dopo alcune verifiche, giovedì 15 febbraio, gli agenti hanno notato un veicolo entrare in corso Mazzini in senso vietato. Percorrendo la strada, lo hanno trovato in sosta senza traccia del conducente. Il veicolo è stato sanzionato per transito in Ztl senza autorizzazione, sosta in Ztl senza autorizzazione, transito in senso vietato e rimosso con carro attrezzi.
Tagliando invalidi di un altro Comune - Altra irregolarità riscontrata in viale degli Avvalorati dove è stato notato un veicolo con un tagliando invalidi di un altro Comune.
La pattuglia, dopo aver approfondito la questione con alcuni controlli aggiuntivi, ha contattato, tramite la sala operativa, i vigili del Comune che aveva rilasciato il permesso. Il tagliando era stato sospeso per denuncia di smarrimento: in pratica nel Comune di rilascio veniva usato il nuovo tagliando mentre a Livorno sull'auto di un parente si esponeva il tagliando "smarrito "contando sul fatto che, essendo di altro Comune, il controllo sull'auto sarebbe stato più difficile: l'abuso è stato sanzionato.
Targa straniera e sanzioni - Da mesi con l'auto con targa straniera parcheggiata in evidente violazione al Codice della Strada confidando sulla difficoltà della notifica. Le sanzioni elevate per sosta in Ztl senza autorizzazione, intersezioni e divieti cadevano tutte nel nulla non pagate. Incrociando i dati sulle varie strade dove venivano elevate più frequentemente le sanzioni, gli agenti hanno individuato prima la zona e poi il proprietario straniero al quale saranno ora efficacemente notificate tutte le sanzioni.
Auto senza assicurazione e guidata senza patente - A novembre 2017 la municipale sequestrò un'autovettura priva di copertura assicurativa e condotta da una donna senza patente. A gennaio 2018 la stessa donna è stata sorpresa e sanzionata nuovamente al volante a seguito di un controllo. Nello stesso mese, lo stesso veicolo è stato fermato nuovamente ed è risultato sempre senza assicurazione. In questo caso però alla guida c'era un'altro soggetto, ma anch'egli senza patente. A febbraio, infine, la macchina è stata di nuovo sequestrata perché guidata sempre senza assicurazione e, in questo caso, addirittura da un neopatentato.
L'incrocio dei dati ha fatto emergere anche l'esistenza di un fermo fiscale sul veicolo e questo consentirà di sottrarre definitivamente la disponibilità dell'auto.
Questo lavoro meticoloso e alto grado di collaborazione e comunicazione tra i vari uffici della polizia municipale richiede tempo ed energie ma consente di incidere su quei comportamenti  messi in campo con la consapevolezza e la volontà di infrangere le regole e rimanere impuniti.

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Un flash mob per dire “no” al femminicidio

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La pioggia non ha scoraggiato le circa cento persone che nel pomeriggio di sabato 17 febbraio, intorno alle 17,30, si sono date appuntamento in piazza Attias, alla grande "A" dello scultore Spagnoli, per dire "basta" al femminicidio. Un luogo non casuale quello scelto dai manifestanti per questo flash mob che ha preso il nome di "A come Amore e non Morte". Proprio a poche decine di metri infatti, lo scorso martedì 13 febbraio, si era consumato il terribile delitto nei confronti di Francesca Citi, 45enne, uccisa dall'ex marito poi suicidatosi a seguito del delitto (clicca qui per leggere la notizia).
Uno striscione bianco vergato di nero e sottolineato con il verde e il rosso. "Francesca è mia madre. Francesca è mia sorella. Francesca è mia figlia... Francesca sono io". Una frase esemplificativa che dal pomeriggio di sabato campeggia sopra il monumento della piazza a monito di quanto accaduto, affinché simili episodi non si verifichino mai più

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“Rotonda Ciampi”, spunta la targa fai da te

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Livorno è la città della sciarpa e il capello ai Quattro Mori sotto la neve. E' la città della burla per eccellenza, del cartello "inizio Parigi-Dakar" in viale Foscolo a causa delle buche sull'asfalto, della scritta "Stoppe" sul manto stradale in via della Posta all'incrocio con via dell'Angiolo per invitare i mezzi a fermarsi in mancanza di segnalazione ufficiale.
Insomma al livornese non è mai mancata la battuta di spirito, il genio improvviso, lo scherzo spontaneo ed innato inciso come marchio a fuoco nel Dna.
Su questa falsa riga non poteva mancare la targa che mette fine ad ogni diatriba sull'intitolazione o meno della Rotonda d'Ardenza all'ex presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi. Intitolazione negata dal recente consiglio comunale che ha respinto la mozione presentata per rendere omaggio al livornese illustre. Ecco che, su sfondo bianco, con tanto di scotch da pacchi per tenersi su e resistere alle intemperie, e pennarello nero per sottolineare anche ad occhio più disattento di cosa si stia parlando, spunta sulla recinzione dei lavori in corso, a due passi dal mare, la targa tutta "fai da te" della "Rotonda Ciampi" (nella foto in pagina di Simone Lanari).
Chiaramente di matrice ignota, il cartello artigianale ha ancora una volta il retrogusto amaro della beffa. Come a dire: "Non l'avete voluta intitolare voi? E allora ci pensiamo noi... a modo nostro".

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“Un’isola per le scuole”: modello innovativo di alternanza scuola lavoro

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Un modello particolarmente efficace ed innovativo per alternare scuola e lavoro, quello che sarà presentato nel convegno in programma martedì mattina 20 febbraio all'interno dei locali della sede livornese della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno.

Nato da un progetto elaborato nel nord Italia, è già stato collaudato con successo nell’isola di Capraia e all’Elba: in pratica gli studenti, dopo una serie di lezioni mirate, vivono l’esperienza di un campus direttamente a contatto con la natura, riscoprendo attività manuali e artigiane e imparando a conoscere e rispettare l’ambiente: per esempio ripristinano vecchi sentieri scomparsi sotto la vegetazione, curano la segnaletica locale, realizzano quaderni didattici per l’osservazione naturalistica.

Il modello sperimentato da “Rete scuole outdoor” – capofila il Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso - ha già all’attivo esperienze in Toscana e in particolare nel nostro territorio, grazie alla collaborazione con il Parco nazionale Arcipelago Toscano e con il Comune di Capraia Isola. La Camera di commercio della Maremma e del Tirreno, fortemente impegnata nel promuovere l’alternanza scuola lavoro, ha stretto un Accordo con tutti questi soggetti per far crescere il nuovo modello ed estenderlo su tutto il territorio di sua competenza, Livorno e Grosseto.

Il convegno di martedì 20 sarà l’occasione per illustrare le implicazioni didattiche del progetto, capirne gli sviluppi (formazione di professionalità come i cosiddetti “mestieri verdi”) ed ascoltare anche dalla viva voce dei ragazzi che già hanno sperimentato i campus le emozioni vissute e le conoscenze acquisite a contatto diretto con la natura.

Ospiti del presidente Riccardo Breda saranno l’onorevole Silvia Velo, sottosegretario del Ministero Ambiente e Tutela del territorio e del mare, l’assessore regionale all’Istruzione Formazione e Lavoro Cristina Grieco, il vicesegretario dell’Unioncamere nazionale Claudio Gagliardi; il vice sindaco di Capraia Arturo Vasuino insieme alla curatrice di Capraia Smart Island Sofia Mannelli; Giampiero Sammuri e Franca Zanichelli, presidente e direttrice del Parco nazionale Arcipelago toscano; per Rete scuole outdoor, la dirigente scolastica trevigiana Maria Antonietta Piva ed il coordinatore della Rete Pier Paolo Traversari, oltre alla 3B del Liceo Alessandro Volta di Colle Val d’Elsa.

Sarà il Segretario Generale della Cciaa Pierluigi Giuntoli ad animare il confronto e a coordinare l’illustre platea di ospiti e relatori.

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Differenziata in crescita, raggiunto il 71%

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Nelle aree interessate dal nuovo servizio di raccolta dei rifiuti “porta a porta” si registra nel 2017 una percentuale di raccolta differenziata complessiva del 71,55% con un miglioramento dello 0,78% rispetto al 2016 (70,77%). In tutta la città sono state raccolte complessivamente 39.685,97 tonnellate di rifiuti differenziati con un aumento del 3,77% rispetto al 2016 (38.242,13 tonnellate). La percentuale è quindi salita dal 43% del 2016 al 45% del 2017 (+2%). Con il recente avvio del “porta a porta” nelle aree Ardenza-La Rosa-Costanza risultano 65.996 i livornesi che, ad oggi, fanno la raccolta differenziata avvalendosi della raccolta dei rifiuti “porta a porta”. A questi vanno aggiunte 2.731 utenze non domestiche per complessive 68.727 utenze.
Nelle aree dove il "Pap" è stato avviato, quindi, l’efficienza della raccolta differenziata si conferma al di sopra della soglia del 65% indicata dalla normativa vigente in materia ambientale (D. Lgs. n. 152/2006). Ecco il dettaglio per in ogni singolo lotto:

- Antignano-Banditella: 78,18%
– Firenze-Enriques-Porta a Terra-Padula: 76,71%
– Montenero-Castellaccio: 76,04%
– Collinaia-Quercianella-Valle Benedetta: 75,38%
– Scopaia-Leccia-Magrignano: 71,70%
– Picchianti-Vallin Buio: 68,59%
– La Venezia: 68,11%
– Salviano-Cimarosa: 66,60%
– Coteto: 67,48%
– Colline: 66,53%

Ricordiamo ai cittadini che i contenitori sono concessi in comodato d’uso gratuito e dovranno essere esposti su strada secondo il calendario della zona di appartenenza. I contenitori devono essere esposti e ritirati rispettando le modalità, i giorni e gli orari indicati dall’azienda nel rispetto dell’ordinanza sindacale. Aamps ha stipulato idonea copertura assicurativa che garantisce e manleva il comodatario da ogni responsabilità dal momento del ritiro sino alla restituzione dei contenitori in tutte le ipotesi di corretto utilizzo. Pertanto solo l’esposizione non conforme alle indicazioni fornite da Aamps e quindi in violazione dell’ordinanza sindacale potrebbe esporre l’utente, custode del bene, a responsabilità per eventuali danni a terzi ad eccezione che non dimostri che il danno si è verificato per caso fortuito o forza maggiore (esempio: situazioni climatiche avverse) eventi da lui non prevedibili al momento dell’esposizione.

Per informazioni/segnalazioni: numero verde 800-031.266 (dal lunedì al venerdì dalle ore 8:00 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 17:00), “whatsapp” (3666200878), www.aamps.livorno.it, info@aamps.livorno.it, facebook/twitter/app (“Aamps Livorno”).

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Gli alunni danneggiano i nuovi autobus

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Appena una settimana fa, sono stati immessi sulle strade della tratta Livorno-Cecina, cinque nuovi bus modello Iveco Crossway. Alla buona notizia se ne contrappone subito una negativa: i mezzi hanno già subito dei danneggiamenti, presumibilmente da parte degli alunni delle scuole che usufruiscono del servizio pubblico (lo si capisce dalle scritte apposte sui sedili e sui vetri).

“Sono episodi di inciviltà che danneggiano non solo i nostri bus ma anche il servizio reso alla collettività e immaginate lo sconforto dei nostri utenti che si ritrovano con i bus nuovi già insudiciati”. A dirlo, con dispiacere, è Andrea Zavanella, presidente dell’azienda di trasporto pubblico Ctt Nord.

[caption id="attachment_258770" align="alignleft" width="300"] ANDREA ZAVANELLA, PRESIDENTE CTT NORD[/caption]

"Gli atti di vandalismo costano a Ctt Nord migliaia di euro l’anno". Un allarme, insomma, che segue alle segnalazione degli anni scorsi come a dire che il problema non è affatto risolto.
"I gesti di inciviltà più comuni riguardano le scritte sui bus ed i tagli sui sedili che sono comportamenti ormai abituali per i ragazzi", ha aggiunto Zavanella che sottolinea gli ingenti investimenti compiuti dall’azienda in totale autofinanziamento, per mettere in circolazione questi autobus nuovi di zecca estremamente confortevoli e a basso impatto sull’ambiente.
“Tra l’altro - continua Zavanella - proprio per sensibilizzare sui temi del vandalismo e del bullismo e per educare i ragazzi al rispetto del bene pubblico, Ctt Nord ha promosso il progetto Fermata d’autobus. Mi piace ricordare che proprio il video prodotto dalle scuole livornesi stigmatizzava il malcostume degli atti vandalici terminando con ma tu a casa tua lo faresti?. Vien da dire, ecco appunto.”

 

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Livorno anche quest’anno s’Illumina di Meno

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Venerdì 23 febbraio, dalle ore 18 alle ore 20, piazza del Municipio, i portici di via Grande, piazza Grande, via Cairoli e piazza Cavour spegneranno le luci in adesione alla manifestazione M’Illumino di meno (nelle foto alcuni disegni elaborati dagli alunni della 4°elementare Collodi), dedicata al risparmio energetico. Tutto l’asse centrale della città sarà pertanto interessato da questa iniziativa simbolica, e al tempo stesso concreta, per testimoniare come si può risparmiare energia alle ore 18 di un pomeriggio di febbraio, a vantaggio della salvaguardia del nostro pianeta ed ad un uso efficiente delle risorse naturali. Il Comune di Livorno aderisce anche quest’anno alla 14°edizione di M’illumino di meno, la campagna di sensibilizzazione lanciata da Caterpillar, Rai Radio 2 che dal 2015, ogni anno, chiede appunto ai suoi ascoltatori di spegnere tutte le luci per salvare la Terra dalla distruzione indotta dai cambiamenti climatici. Negli anni Livorno ha spento i propri monumenti, il palazzo comunale ed ha sensibilizzato gli studenti alle buone pratiche ambientali e alla razionalizzazione dei consumi energetici. Quest’anno le iniziative si ripeteranno con lo spegnimento appunto delle strade e delle piazze centrali e la pubblicazione sul sito Web del Comune del Decalogo “M’illumino di meno 2018” in cui sono riportate le buone prassi per il risparmio energetico e stili di vita sostenibili per un uso efficiente delle risorse naturali. Il Decalogo sarà trasmesso anche alle associazioni e agli stakeholder ambientali che collaborano con l’Amministrazione . Nelle scuole elementari e medie della città, attraverso EALP e Cred, è stato inoltre diffuso l’invito di Caterpillar  in modo che ogni scuola possa autonomamente assumere nella giornata di venerdì iniziative contro lo spreco energetico.
Quest’anno Caterpillar e Radio2 dedicano M’illumino di Meno alla bellezza del camminare e dell’andare a piedi:perché sotto i nostri piedi c’è la Terra e per salvarla bisogna cambiare passo. L’Amministrazione Comunale invita pertanto la cittadinanza ad andare a piedi, a rinunciare almeno per due ore all’uso dell’auto, per una città più sana e vivibile.

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“Fortezza Vecchia, faremo il possibile per abbattere le barriere architettoniche”

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Massimo impegno da parte dell’Autorità Portuale per riuscire a rendere sempre più fruibile la Fortezza Vecchia. A distanza di pochi giorni dalla polemica nata dalla “denuncia” sulla stampa di Laura Bartolini sulla impossibilità da parte del proprio figlio disabile di accedere alla fortificazione medicea, il segretario generale Massimo Provinciali, affiancato dalla direzione Promozione e Studi, ha incontrato a Palazzo Rosciano la Bartolini e il garante delle persone con disabilità del Comune di Livorno, Maurizio Melis, esprimendo il proprio rammarico per l’accaduto, precisando però che molto è stato fatto in questi anni dall’Authority per rendere fruibile la struttura: “Quando, anni fa, ci venne data in gestione – ha detto – la Fortezza versava in uno stato di assoluto degrado. Noi abbiamo provveduto a riaprirla. Adesso di fronte ad una gestione di maggiore durata, è possibile programmare una serie di interventi di abbattimento delle barriere architettoniche, che devono comunque essere fatti nel rispetto del complesso monumentale, bene vincolato, e ciò rende il lavoro di progettazione più lungo e complesso”. Provinciali ha anche aggiunto che “l’Autorità di Sistema Portuale è assolutamente disponibile a recepire qualsiasi suggerimento per il superamento delle attuali criticità, in un’ottica di piena collaborazione al fine di assicurare la più totale fruibilità della Fortezza Vecchia”.
Melis ha apprezzato le intenzioni manifestate da Provinciali: “I problemi di disabilità sono molteplici – ha dichiarato – ed è inevitabile che qualche disguido accada. L’importante, comunque, è che il gestore della struttura sia sempre pronto con un piano B che non avvilisca i diritti del danneggiato dal malfunzionamento. Ora dobbiamo lavorare insieme per raggiungere l’unico scopo che sono le pari opportunità che la società odierna deve fornire alle categorie svantaggiate”.
Il Garante dei disabili si è poi soffermato sui lavori di adeguamento della Fortezza: “Non è trascurabile l'impatto che ogni opera di adeguamento della struttura porterà all'immagine di una città accogliente e ricettiva per il turismo delle persone con disabilità, che ha un volume d'affari recentemente stimato intorno agli 800 milioni di Euro in tutta Europa, contando il turista disabile e le persone (familiari, amici, accompagnatori, ecc.) che lo seguono”, ha concluso.
In quest'ottica di trasparenza e collaborazione l'Autorità di Sistema Portuale ha proposto al Garante una visita della struttura per verificare e censire le varie criticità e poter proporre le soluzioni che possano essere compatibili con le norme vigenti sulle strutture di interesse storico e culturale. Il Garante ha auspicato che all'incontro partecipino anche alcune associazioni che rappresentano varie tipologie di disabilità.

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