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Giorgio apre il 2018, Emma chiude il 2017

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Si chiama Giorgio, pesa 3290 grammi, ed è il primo nato del 2018 all'ospedale di Livorno, per l'esattezza alle 10,47. La mamma, Marianna (nella foto che ci ha gentilmente concesso di scattare la vedete con Giorgio), 36 anni, siciliana, lo ha dato alla luce alle 10,47. Assieme al marito, Antonio, 37, romano, con il quale vive a Livorno da 17 anni, hanno dato un fratellino al primo figlio, Andrea, di 4 anni. In provincia il primo nato del 2018 è delle 00,17 all'ospedale di Cecina.
Emma è invece l'ultima nata del 2017 a Livorno. Per la mamma, Martina, 32 anni, e il padre, Gianluca, di 35, si tratta della prima figlia. Emma è venuta al mondo alle 11,29 del 31 dicembre 2017. A loro le nostre congratulazioni.

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Un tuffo di capodanno (diviso) in memoria delle vittime dell’alluvione

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Tuffo di capodanno doveva essere e tuffo è stato, nonostante le condizioni meteo (vento) non fossero ottimali. Anzi... tuffi. Sì perché, purtroppo, ci rammarica dover registrare anche quest'anno (è la terza volta) che i due gruppi storici, Gli Amici del Gabbiano (nella foto principale e nel link in fondo all'articolo l'elenco dei bagnanti) e Gli Amici del Mare (nel link in fondo all'articolo l'elenco dei bagnanti), non siano riusciti a organizzare una unica iniziativa. "A noi non è arrivata alcune richiesta formale, se non a mezzo stampa, di unirci per il tuffo in nome delle vittime dell'alluvione", è trapelato dalla cantina del Gabbiano pochi minuti prima delle foto di rito. E così alle 12, secondo più secondo meno, si sono svolti in contemporanea i tuffi. Quello degli Amici del Gabbiano al Gabbiano e quello degli Amici del Mare alla spiaggia adiacente alla palestra dei Tre Ponti. Entrambi gli schieramenti - dobbiamo dire nutriti sia da una parte che dall'altra per un totale di 150-200 persone, ma ognuno come detto per conto proprio ed è chiaro che qualche partecipante si "perda" per strada - hanno osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell'alluvione. Al Gabbiano il minuto di raccoglimento era anche in ricordo dell'amico e socio Fabrizio Simonti scomparso nel luglio 2017 e uno dei precursori del bagno d'inverno. Dopodiché foto di rito con la maglietta d'ordinanza e via nelle acque mosse e gelide. Tutti sotto lo sguardo di una motovedetta della Capitaneria di Porto. L'occasione ha permesso la vendita, sia ai Tre Ponti che al Gabbiano, per beneficenza del calendario dei Bimbi Motosi. Poi al termine, sia di qua che di là, pandoro e panettone per tutti.
L’organizzazione degli Amici del Mare ringrazia per la preziosa collaborazione: palestra Tre Ponti, Avis Comunale Livorno, Livorno Half Marathon, Scuola Sup e Windsurf Tre Ponti, Misericordia di Antignano e Scuola Cani Salvamento.

 

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Vendevano “nasello”, ma non era. Multa e sequestro per un supermercato

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Ben 92.000 euro di sanzioni comminate, per un totale 2.700 kg di prodotti sequestrati, 6 tonnellate di merce ritirata dal mercato (clicca sul link in fondo all'articolo per vedere il video dell'operazione). Sono i dati regionali dell’operazione a livello nazionale disposta dal comando generale del corpo delle capitanerie di porto, denominata “Dirty Market”.
La campagna, che si è svolta nel periodo delle festività natalizie è stata coordinata in Toscana dalla Direzione marittima di Livorno - 2° Centro Controllo Area Pesca ed eseguita dal personale ispettivo di tutti i 26 uffici marittimi della regione, isole comprese. Oltre 40 militari e 13 motovedette, sono le risorse impiegate per l’esecuzione di 736 controlli, dai quali sono scaturiti 62 illeciti e 41 sequestri, tra attrezzature da pesca e prodotti ittici. In mare, le ispezioni hanno riguardato le attività di pesca degli operatori professionali e sportivi.
A terra, sono stati effettuati controlli in banchina, sulle operazioni di sbarco e sulla registrazione del pescato; sul territorio, infine, sono state passate al setaccio le operazioni di trasporto, di distribuzione, nonché vendita all’ingrosso e al dettaglio e somministrazione dei prodotti ittici. Tra gli illeciti riscontrati, violazioni riguardanti la non conformità delle informazioni date al consumatore riportate nelle etichette e, inoltre, l’assenza di documentazione attinente alla provenienza della merce.
I sequestri hanno riguardato anche quantitativi di prodotti scaduti, rinvenuti presso grossisti e ristoratori. Sanzionati anche i comandanti di alcuni pescherecci sorpresi a navigare in aree soggette a restrizione. Le imbarcazioni sono state rilevate nelle zone tutelate da vincoli per la tutela ambientale, tramite i sistemi di monitoraggio attestati nelle sale operative. Ove possibile, i prodotti sequestrati sono stati donati ad enti caritatevoli, dopo l’autorizzazione del servizio veterinario dell’Asl per il consumo umano. Le attività di vigilanza per la prevenzione e la repressione degli illeciti in materia di pesca andranno avanti anche nei prossimi giorni, al fine di prevenire e reprimere comportamenti illegali che pregiudichino le risorse e la sicurezza dei consumatori.
Nella fattispecie a Livorno all'interno di un supermercato della grande distribuzione sono state rinvenute confezioni di prodotto congelato riportante un’etichettatura non conforme. Nelle singole scatole della merce, riportante la denominazione di vendita “nasello”, gli ispettori hanno verificato che il contenuto riguardava una specie diversa che sarebbe stata meno appetibile da un punto di vista commerciale. Si parla di 1.400 chili di quantitativo sequestrato dai militari. Il rimanente prodotto distribuito sul mercato nazionale, circa 6 tonnellate, è stato ritirato, in autocontrollo, in via cautelativa dalla stessa società. Società alla quale è stata comminata inoltre una sanzione di 1.500 euro.

 

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Parlamentarie M5S, Di Maio ‘svela’ De Falco

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Da Pordenone, dove è in giro per il suo tour, il candidato premier del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, secondo quanto riporta il sito web dell'Ansa, comunica che tra i tanti nomi noti che si sarebbero candidati alle "Parlamentarie" pentastellate per le prossime elezioni politiche ci sarebbe anche il comandante Gregorio De Falco (nella foto in pagina di Simone Lanari), oltre ad altri "nomi di spicco del giornalismo e dell'università".
La redazione di Quilivorno.it ha subito contattato telefonicamente l'ex capo della sala operativa della Capitaneria di porto di Livorno passato alla storia per il suo ormai noto "salga a bordo c...o" gridato a Schettino nella sera del disastro della Costa Concordia.
In maniera cordiale e garbata, non celando un sorriso, Gregorio De Falco ha declinato la possibilità di rispondere alle domande del nostro giornalista. "Le ricordo che sono ancora un militare, non posso dire né si né no", ha risposto difendendosi così dalla domanda secca se confermasse o meno la sua candidatura al Senato per il collegio di Livorno. La chiusura della telefonata però lascia ampio margine di interpretazione. "La saluto, un abbraccio, a presto a Livorno", ha detto chiudendo la telefonata il comandante al cronista del nostro quotidiano online.
Adesso, quindi, rimane solamente da attendere l'ufficialità che dovrebbe arrivare nel giro di poche ore con la pubblicazione di tutti i nominativi sul blog di Beppe Grillo.

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Muore a 56 anni medico e attivista politica

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Dopo una lunga malattia, è venuta a mancare all'età di 56 anni Antonella Bruschi, medico e attivista politica, figlia di quel Giovanni Bruschi sindacalista comunista della Cgil ed ex presidente dell’Avis che molti ricorderanno. Antonella lascia il compagno Fabio e la figlia Chiara. Venerdì 5 gennaio alle 15,30 si svolgerà l'ultimo saluto alla camera mortuaria del cimitero dei Lupi.
Anche quella di Antonella è stata una vita spesa dalle parte dei più deboli, dei lavoratori, delle donne, degli immigrati. "Il suo impegno costante - ricorda Sinistra Anticapitalista di Livorno - ha attraversato la sinistra labronica dagli anni ’70 ad oggi: la Fgci, Rifondazione comunista, Sinistra Anticapitalista sempre in difesa dell’idea di un socialismo a misura di uomo; profondamente antistalinista e femminista agiva sempre in una prospettiva libertaria".
"Non è facile dire di una persona, di una compagna, di un’amica che ci lascia prematuramente- continua Sinistra Anticapitalista - se non che ci mancherà moltissimo e che lascia un vuoto incolmabile nella vita delle persone che le sono state vicine, che l’hanno apprezzata e stimata. Siamo vicini alla famiglia e a tutti quelli che le hanno voluto bene come noi".
"Antonella è stata una compagna preziosa - ricordano le donne dell'associazione NonUnadiMeno - che tanto ha dato alla lotta politica anticapitalista e all'impegno femminista in particolare. Sua l’iniziativa di dare vita, anche a Livorno, al collettivo NonUnadiMeno, facendo partire l’appello alla vigilia dell’otto marzo dello scorso anno, sua la volontà di proseguire l’impegno, fin quando le forze glielo hanno consentito, superando la presenza rituale, ed attivndo un intervento continuo sul territorio, cosa che ci sforziamo di fare anche grazie al suo stimolo, che mai ci è mancato. Antonella ha saputo costruire negli anni la sensibilità, l’attenzione e l’impegno sulle questioni di genere, partecipando a tanti progetti e campagne. La ricordiamo nella collaborazione ai quaderni viola, nelle iniziative a sostegno delle donne spagnole in lotta per la libertà di aborto, nelle proteste contro gli omofobi di manif pour touts e delle sentinelle, nelle campagne di solidarietà per l’ospedale autogestito greco Hellenico, nella denuncia instancabile contro la vergogna dell’obiezione di coscienza, oltre che contro la nocività e l’attacco alla salute".
"Oltre al suo impegno e alla sua grande carica umana ed affettiva, Antonella ha sempre messo a disposizione anche le proprie competenze professionali - scrivono da NonUnadiMeno - la professione medica per lei non era solo il suo lavoro, ma qualcosa da mettere a disposizione dell’opposizione sociale, della controinformazione, della volontà di liberazione e di autodeterminazione; uno strumento per sostenere la lotta di classe e uno strumento irrinunciabile soprattutto per la lotta femminista, nella piena consapevolezza che le questioni di genere si giocano fortemente sul terreno della sanità , perché l’assoggettamento dei corpi è uno strumento formidabile per chi vuole esercitare il dominio e il ricatto sulle nostre vite. Antonella ci mancherà sicuramente e ferocemente, ma sarà accanto a noi, nel nostro agire, al nostro fianco, perché Non Una di Meno".

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Liquido scuro nel Rio Cignolo, Arpat pubblica i risultati

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Arpat ha pubblicato sul proprio sito web i risultati degli accertamenti sullo sversamento nel Rio Cignolo. Vi invitiamo a cliccare su questo link per il comunicato "tecnico" e la consultazione dei risultati.

Il comunicato del 28 dicembre - I tecnici Arpat di Livorno sono intervenuti nella tarda mattinata del 26 dicembre a seguito della richiesta della sala operativa della Protezione Civile, allertata dai Carabinieri Forestali, per la presenza di acque di colore nero nel Rio Cignolo in via del Limone (nella foto tratta dal sito Arpat il Rio Cignolo, punto in cui si immette la conduttura delle acque bianche). Durante il sopralluogo i tecnici hanno effettuato una ispezione visiva del Rio e dopo aver riscontrato la presenza di un liquido di colore scuro hanno prelevato un campione delle acque contaminate. Per poter individuare l’origine dello sversamento i tecnici sono tornati il 27 dicembre mattina ad ispezionare lo stato dei luoghi e, dopo aver riscontrato nuovamente nel Rio Cignolo una colorazione scura delle acque con presenza di iridescenza dovuta ai reflui provenienti dalla condotta interrata delle acque bianche di via del Limone, hanno prima provveduto ad effettuare un campionamento delle acque contaminate e successivamente hanno ispezionato le attività produttive presenti nella zona: ditta Ecoacciai, ditta ex Lunirot, ditta Ecoflash e ditta Lonzi Metalli. Procedendo alla verifica degli impianti di trattamento presenti nei piazzali di ex Lunirot e di Ecoacciai (la Ditta Ecoflash non ha un proprio impianto di trattamento) non sono state riscontrate anomalie da ricondurre allo sversamento in atto.
Durante il sopralluogo alla ditta Lonzi - prosegue il comunicato diffuso da Arpat - è stato invece rilevato che i presidi ambientali risultavano inattivi, non erano in funzione i depuratori delle acque meteoriche di prima e seconda pioggia; inoltre tutte le cisterne di accumulo delle acque meteoriche erano colme ed era in atto uno scarico di reflui non depurati nella fognatura delle acque nere (alla quale la società è allacciata) ed una tracimazione degli stessi reflui nella conduttura delle acque bianche di via del Limone recapitante nel Rio Cignolo. E’ stato quindi effettuato un campionamento di tali reflui per la quantificazione degli inquinanti e contestualmente è stato richiesto alla ditta di porre in essere tutte le attività possibili per interrompere lo scarico in atto attraverso lo smaltimento dei reflui accumulati e di limitare ulteriori conseguenze sui corsi d’acqua interessati tramite l’apposizione di opportuni presidi ambientali (panne assorbenti). Durante il sopralluogo del 27 dicembre sono stati allertati la Polizia Municipale, la Protezione Civile ed i tecnici Asa

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Dogana d’Acqua, blitz anti-degrado

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Quello che dovrà diventare il Polo Tecnologico ospitando Sant'Anna, Cern e Lamma, secondo gli accordi stipulati con la Regione, al momento rimane una bella cattedrale nel deserto. La struttura della Dogana d'Acqua infatti, è spesso mira dei senzatetto che cercano un rifugio dalle intemperie e dal freddo. Nella giornata di venerdì 5 gennaio la polizia municipale ha compiuto un'operazione anti-degrado con un controllo volto a ristabilire il decoro e la pulizia della struttura. Sul posto, nell'intercapedine tra struttura in muratura e il vetro, è stato trovato dagli agenti un ricovero di fortuna fatto da cartoni e coperte utilizzate per ripararsi dalle basse temperature della notte. Sul posto è stata trovata anche una persona, allontanata, la quale ha dichiarato di non essere il proprietario del giaciglio. La municipale ha interessato dunque Aamps la quale si occuperà, quanto prima, di rimuovere il materiale rinvenuto sul posto.

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Decorate 7 pensiline dei bus con i disegni degli alunni

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Nel quadro delle iniziative promosse con le scuole livornesi, Ctt Nord ha coinvolto alcune classi del Liceo Cecioni con indirizzo artistico. Gli studenti hanno ideato e realizzato alcuni disegni in tema natalizio che l’azienda ha collocato presso sette pensiline di attesa del bus.
Le decorazioni per le pensiline sono state realizzate grazie al contributo di Scorpio Pubblicità, che ha riprodotto gratuitamente i disegni degli studenti (Elena Galano, Jessica Lorenzini e Junkai Hu, Bazzi Diego e De Amicis Sara, Buonanini Francesca, Ferri Cinzia, Selmi Carlotta).
Ctt Nord consegnerà in omaggio ai partecipanti un abbonamento al bus per il mese di febbraio.

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Aamps, via alla raccolta degli alberi natalizi

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Aamps informa che a partire da lunedì 8 gennaio sarà attivo il servizio di raccolta degli alberi usati nelle abitazioni durante il periodo festivo. Per disfarsene gratuitamente basterà recarsi ai Centri di Raccolta Aaamps nei seguenti giorni/orari: “Picchianti” (via degli Arrotini, 49) dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 18. “Livorno Sud” (via Cattaneo, 81) dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 13.30, il venerdì dalle 13.00 alle 17.45, il sabato dalle 9  alle 12.45 e dalle 14 alle 15.20.
Sarà disponibile anche il servizio per il ritiro gratuito a domicilio per chi non avesse la possibilità di portarlo ad un Centro di Raccolta. In questo caso sarà sufficiente telefonare al numero verde 800-031.266 per concordare con i nostri operatori le modalità di consegna oppure prenotare il servizio online tramite la App o la pagina dedicata presente sul sito internet (http://servizi.aamps.livorno.it/Ingombranti/index.php) .
L’azienda rinnova l’invito alla cittadinanza a non lasciare gli abeti in strada. Seppur collocati in prossimità dei cassonetti stradali possono risultare da ostacolo per il transito.

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Cani senza guinzaglio: 171 multe nel 2017. Animali, 474 interventi della municipale

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A Livorno si è verificato negli ultimi anni un aumento esponenziale della detenzione degli animali da compagnia, in particolare cani e gatti: in quasi tutte le famiglie è presente almeno un amico a quattro zampe. In concomitanza con questo fenomeno si è diffusa anche una maggior sensibilità dei cittadini nei confronti delle “sofferenze” a cui gli animali possono andare incontro in caso di errata detenzione, maltrattamento, “abbandono” per varie ore del giorno e della notte (che, con il cane che abbaia e si lamenta, può portare al disturbo della quiete pubblica).
Cittadini che, quando percepiscono un possibile maltrattamento dell’animale sono pronti a segnalarlo alla polizia municipale, sensibilissima al benessere degli animali.
Ogni segnalazione infatti, e nel 2017 sono state ben 474 via mail o telefoniche, merita sempre un approfondimento per scongiurare situazioni di malessere degli animali e fondamentale è l'attività di collaborazione delle associazioni di volontariato e di tutela degli animali, sempre pronte a supportare le attività della municipale, pur nei limiti normativi ed operativi, che affliggono questa delicata tematica.
Numerose le segnalazioni e gli esposti che la polizia municipale ha curato in caso di maltrattamento degli animali e possibili sofferenze, insieme al servizio veterinario della Asl. Ben 12 per presunti maltrattamenti, 6 per errata detenzione in appartamento e nelle sue pertinenze, in auto, uno per presunto abbandono di cane, 8 per disturbo alla quiete pubblica da abbaiare di cani e 3 per cani mordaci.
In alcuni casi la soluzione è stata semplice grazie alla collaborazione dei proprietari come ad esempio il caso di due cani incompatibili tra loro sui quali è bastato intervenire con una gestione diversa degli spazi o il caso di una cessione volontaria da parte del padrone di un cane che a compreso che per il benessere dell'animale, lo stesso nel poteva continuare a vivere nel suo piccolo appartamento.
In altri casi si è invece dovuti intervenire con sanzioni o denunce che talvolta hanno portato al sequestro dell'animale per interrompere detenzioni allarmanti fatte di digiuni, luoghi piccoli e bui, pericolosi o pieni di escrementi, modalità che portano a malesseri fisici e psicologici  e alla notizia di reato per maltrattamento (detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura tali da causare sofferenza).
L’aumento del numero dei cani in città ha portato anche all'acuirsi di fenomeni di inciviltà da parte di alcuni detentori che  lasciano i cani liberi nelle aree a loro interdette e al di fuori dei recinti di sgambamento in parchi e aree a verde pubblico, in altre zone di aggregazione della città, creando una sensazione di disagio e di pericolo per i cittadini, sensazione molto sentita in particolare dalle persone anziane, dalle mamme con i bambini e dai detentori di cani che vengono portati al guinzaglio nel rispetto della normativa.
Per cercare di limitare questi fenomeni, la municipale ha effettuato controlli mirati anche attraverso pattuglie in borghese, più frequentemente nelle zone dove il fenomeno stesso è più radicato e nelle aree in cui è richiesto dai cittadini. Nel corso del 2017 sono  state elevate ben 171 multe per conduzione senza guinzaglio, 18 verbali per accesso in area vietata e 32 sanzioni per omessa custodia.
Il controllo mira a diffondere una cultura di serena convivenza tra gli uomini ed i cani che talvolta, per i comportamenti scorretti dei proprietari, vengono descritti come un problema di sicurezza. In alcuni casi magari non sono aggressivi con l'uomo ma possono esserlo con altri cani e le persone si feriscono per dividerli. I cani vaganti possono causare incidenti stradali con pericolo per gli utenti della strada e per se stessi, possono causare reazioni in altri animali o in altri cani e rimanere uccisi o feriti.

Nel corso del 2017 la municipale ha proceduto al sequestro di 5 cani e di un gatto per maltrattamenti (due di questi cani hanno già trovato una nuova sistemazione in due splendide famiglie che si sono offerte).
Gli agenti hanno trasmesso una notizia di reato per disturbo alla quiete pubblica per l’abbaiare di 3 pastori tedeschi detenuti in un appartamento e 19 sanzioni per errata detenzione degli animali (mancanza di ciotole d'acqua e cibo, mancanza di riparo, cani chiusi in auto oltre il consentito, gabbie di dimensioni non conformi).

Infine sempre in tema di animali la municipale si è occupata del ritrovamento di una carcassa di un cane sepolto in un parco pubblico (sanzionato il proprietario), di una carcassa abbandonata all'interno di un sacco (una sanzione per errato smaltimento e una sanzione per mancato passaggio proprietà dell’animale), di un gatto sotterrato in un parco pubblico, di 3 esposti per alimentazione a piccioni e 3 per alimentazione gatti su area pubblica con conseguente situazione di problematiche per l’igiene su richiesta dell'Asl veterinaria.
La polizia municipale è intervenuta anche per la verifica della detenzione di animali da cortile, per il recupero di volatili in carreggiata e pure di un maiale "domestico" di nome Salsiccia, che è potuto tornare a casa dal suo padrone dopo essersi smarrito ed aver terminato la sua passeggiata in un giardino privato. Verifiche anche su un cavallo la cui magrezza eccessiva è poi risultata da ricondurre alla veneranda età dell'animale in ottimo stato di salute.

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Delfino senza vita recuperato ad Antignano

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I sommozzatori dei vigili del fuoco di Livorno sono intervenuti nello specchio di mare antistante Antignano, nei pressi di Villa Pendola, per il recupero del corpo senza vita di un delfino (del genere "Stenella").
Il cetaceo di circa 1,20 metri e del peso di 40 kg (nelle foto in pagina fornite dal Centro Documentale dei Vigili del Fuoco) è stato recuperato in mare vicino alla riva ed è poi stato consegnato ad una ditta specializzata per lo smaltimento.

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Enduro, ecco la mappa dei sentieri “nascosti” nelle Colline Livornesi

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Alzi la mano chi era a conoscenza dell'esistenza, tra i boschi del Romito, di percorsi dedicati alle bici enduro? Forse non tutti sanno quali e quanti sono esattamente. A questo proposito ci hanno pensato coloro che questo sport lo praticano fondando una piccola associazione chiamata Asd Mushroom Mtb Livorno che a sua volta chiama a raccolta tutti gli appassionati del ciclismo fuori strada, delle "due ruote tassellate", le mountain bike per capirsi. E' loro il lavoro che ha portato a stilare una vera e propria mappa (consultabile nel pdf in fondo all'articolo) dei vari sentieri nascosti nella macchia sopra il mare del Romito. L'associazione ci ha inviato un comunicato - che riportiamo di seguito - per raccontare nel dettaglio qual è il ruolo che li vede particolarmente attivi, anche sul fronte ambientale. "Con queste semplici due righe volevamo rendere consapevoli gli altri amici delle "ruote tassellate" che da poco qui a Livorno è nata una piccola associazione chiamata Asd Mushroom Mtb Livorno formata da ragazzi giovani che praticano Enduro nelle principali competizioni Italiane (Superenduro), con tanta voglia di fare e soprattutto che vorrebbero valorizzare il territorio che li circonda.
Non so quanti di voi, magari per caso, tornando a casa verso nord da una bella giornata al mare alle spiagge bianche di Vada sono passati dalle famose scogliere del Romito ammirando i fantastici paesaggi che ci sono per qualche km e si sono chiesti, girando lo sguardo sulle colline sovrastanti, se proprio dietro il Castel Sonnino ci fosse qualche bel percorso da farsi in mtb godendosi questo spettacolo… ebbene si, ci sono!
E’ da diversi anni infatti che molti gruppi di appassionati ciclisti come noi si prendono cura delle nostre colline, nel rispetto dell’ambiente e con un atteggiamento socialmente responsabile nei confronti di tutti per favorire la convivenza tra escursionisti e biker di vario tipo, preservandole dal degrado e dalla sporcizia che spesso si trova: il lavoro purtroppo è sempre tanto e ci farebbe immensamente piacere se qualcun'altro, oltre ai soliti locals livornesi, apprezzasse il lavoro svolto durante tutto questo tempo venendo a girare nelle nostre zone, magari finendo il giro accanto ad un bel boccale di birra in riva al mare. Nonostante la poca altitudine delle colline Labroniche, Livorno non offre soltanto fantastici sentieri che si affacciano e spesso terminano direttamente sul mare (Calafuria, Ristorante, Cabina Enel), ma anche una parte di sentieristica sulle colline interne adatta a tutti i tipi di mtb (non solo enduro ma anche Cross Country).
Proprio per questo abbiamo creato da poco una semplice mappa, consultabile sulla nostra pagina Facebook Mushroom Mtb Livorno (@mushroomlivorno), dove è possibile vedere alcuni dei più famosi trail discesistici percorribili da queste parti: l’idea è quella di promuovere questa disciplina in tutta Italia visto che, nonostante il poco dislivello, non abbiamo niente da invidiare a comprensori più rinomati che hanno fatto della Mtb da Enduro un vero e proprio Business locale. Chi come noi predilige l'aspetto discesistico rispetto alla nuda e cruda pedalata può contattarci in qualsiasi momento sulla pagina facebook oppure ai numeri telefonici indicati. Vi aspettiamo numerosi!".

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Stadio, transenne lato tribuna e sud

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Parlando di campo (inteso come stadio) se sul campo le cose fino a questo momento stanno filando per il verso giusto, fuori dal campo è evidente come la situazione sia tutt'altra. Ci riferiamo alle condizioni dello stadio, appunto, in particolare all'esterno della struttura (lato curva sud e piazzale Montello, come mostrano la foto). In queste ultime settimane la situazione è peggiorata tanto da costringere il Comune a correre ai ripari deliberando il 10 gennaio un "intervento di somma urgenza per il distacco di porzioni di calcestruzzo e muratura". Durante i controlli periodici, a fine 2017 la ditta incaricata ha notato e segnalato "il distacco di grossi blocchi, lo spanciamento di un setto murario alto 13 metri, ampi distacchi di intonaco e copriferro su tutta la facciata lato mare". Questo ha reso necessario l'intervento di "somma urgenza" con transennamento dell'area interessata e chiusura di una porta di ingresso alla tribuna, lato Montello, per una spesa complessiva per la messa in sicurezza di 24mila euro.
Va detto che l'amministrazione comunale, per una spesa di 270mila euro, aveva già deciso di finanziare un intervento di recupero e consolidamento dell'impianto in grado di garantire una durata di almeno 10 anni. L’intervento verrà realizzato per step, partendo proprio dalla curva sud, ovvero il settore maggiormente esposto agli agenti atmosferici.

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Casalp, in città oltre 6000 immobili e un bilancio che sorride

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Mercoledì 10 gennaio è stato presentato al Cisternino di Città il bilancio sociale 2015-2016 di Casalp (Casa Livorno e Provincia s.p.a.), alla presenza degli assessori Ina Dhimgjini e Valentina Montanelli del Comune di Livorno, Giovanni D'Agliano della Regione Toscana, del presidente di Federcasa Luca Talluri e dei rappresentanti dei sindacati Cisl e Unione Inquilini, oltre ai vertici di Casalp stessa. Gli andamenti del biennio sono stati positivi, con l'incremento delle case popolari a disposizione dell'azienda e una proiezione positiva verso il futuro.

"Sono molto soddisfatto dell'operato della società - ha dichiarato il direttore generale di Casalp Massimiliano Lami - per cui però non mi prendo alcun merito essendo entrato solo a settembre scorso (2017, ndr). L'azienda è pronta a ripetere la presentazione di questo lavoro biennale in qualsiasi degli altri 19 comuni sotto la nostra amministrazione: abbiamo scelto Livorno e in particolare il Cisternino di Città poiché vediamo in questa città e in questa struttura un grande luogo di rinascita e partecipazione collettiva. Uno dei primi interventi come nuovo direttore sarà quello di semplicemente promuovere l'operato passato di Casalp, che ritengo ottimo, per poi guardare al futuro".

Casalp, stando ai dati del bilancio, gestisce un totale di 8597 alloggi, distribuiti in 20 comuni della provincia livornese. Il comune più interessato è quello di Livorno con 6144 immobili. Il valore aggiunto globale (cioé la ricchezza prodotta dall'azienda sul territorio) è passato (al netto) da 19.474.168 del 2015 a 24.247.376 nel 2016, secondo un andamento di espansione. La società offre anche il servizio di amministrazione condominiale e di manutenzione preventiva degli alloggi.

La presidente del consiglio d'amministrazione di Casalp, Vanessa Soriani, ha poi analizzato passo passo il bilancio sociale - consultabile da chiunque sul sito web di Casalp - puntando l'attenzione sulla trasparenza verso il cittadino e esaminando i vari risultati ottenuti dall'azienda nel biennio in esame. "Il bilancio sociale - ha spiegato sostenuto Soriani - è un documento che spiega le attività basilari di un'azienda, e il nostro è in particolare incentrato sulla comunicazione, che abbiamo cercato di rendere facile e accessibile a chiunque. I dati sono alla luce del sole e ci si basa sul principio del domande semplici-risposte semplici. Ringrazio tutti i dipendenti dell'azienda, poiché senza di loro ottenere un documento così esaustivo non sarebbe stato possibile". L'assessore Dhimgjini ha poi ringraziato a nome del Comune di Livorno l'operato di Casalp, affermando una proiezione totale verso l'utenza.

Polemica infine in sala da parte della rappresentante dell'organo dei 19 comuni sotto Casalp e assessore al Comune di Collesalvetti Donatella Fantozzi e critiche da parte di Unione Inquilini, con la prima promulgatasi sul congelamento di alcuni finanziamenti per case popolari e i secondi che hanno invece posto l'occhio sulla privatizzazione dell'azienda e sull'alta morosità negli appartamenti Casalp. Cisl ha invece lodato l'operato dell'azienda, auspicando una collaborazione sempre più corretta tra società e lavoratori.

 

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Scoperto raro pipistrello all’Iti

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Ok, di per sé non sarà bellissimo ma quello che vedete nella foto è un esemplare raro e protetto di pipistrello (nella foto il pipistrello trovato all'Iti e fotografato nel giardino del museo di via Roma e in fondo all'articolo il link al video). Trattasi, scientificamente parlando, di un "Tadarida teniotis Rafinesque, 1814" detto anche "molosso del Cestoni" (sì, prende il nome dal naturalista livornese del 1600 che lo ha scoperto. Maggiori caratteristiche più in basso), trovato il 10 gennaio, per caso, pensate un po', all'Iti. E pensare che gli operatori Aamps del servizio derattizzazione-disinfestazione erano intervenuti - chiamati dalla scuola - per la possibile presenza di un topo. Quel rumore, quello squittio, lasciava pensare ad un roditore e invece nell'imbotto di una finestra del corridoio gli operatori Aamps hanno trovato questo animale. Dopo averlo sistemato con cura all'interno di una scatola è stato portato al museo di storia naturale del Mediterraneo in via Roma dove, con grande stupore per la scoperta, è stato classificato: molosso del Cestoni. Gli esperti hanno quindi disposto che venisse riportato dove è stato trovato (e così Aamps ha fatto), dopodiché il 12 gennaio verrà effettuato un sopralluogo. "Come quasi tutte le specie di chirotteri - spiega la direttrice del museo Anna Roselli - stiamo parlando di un esemplare raro e protetto, protetto sia dalla convenzione di Berna che dalla direttiva habitat. Ci recheremo sul sito di rinvenimento per capire anzitutto se sia l'unico o meno molosso presente. Successivamente, di concerto con la Provincia di Livorno e l'istituto, valuteremo come intervenire. La cosa migliore sarebbe lasciarlo dove si è insediato, il più possibile indisturbato".

Caratteristiche tecniche a cura del conservatore Museo di Storia Naturale del Mediterraneo - Specie segnalata dal livello del mare fino a oltre 2.000 m di altitudine, dagli ambienti costieri alle vallate alpine. Rupicola, utilizza come siti di rifugio naturali fenditure rocciose. In alternativa, negli ambienti urbani, trova condizioni idonee al suo insediamento negli interstizi degli edifici, prevalentemente a livello delle pareti esterne dei piani alti, ma talora anche all’interno dei cassonetti delle persiane avvolgibili. Date le basse densità demografiche di questa specie è auspicabile la sua protezione.

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Lonzi e Rari, incontro in Provincia sul futuro di aziende e lavoratori

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Si è svolto nella mattina di giovedì 11 gennaio un doppio incontro sul caso delle aziende Lonzi Metalli e Rari al centro di indagini della magistratura sui rifiuti tossici. Entrambi gli incontri, cui ha preso parte anche il Comune di Livorno, si sono svolti nella sede della Provincia di Livorno (nella foto di Simone Lanari).
Il primo è stato tenuto con le organizzazioni sindacali e le rappresentanze dei lavoratori che avevano chiesto l'intervento della Regione Toscana a sostegno del reddito e degli ammortizzatori sociali per i dipendenti delle due aziende. Il secondo si è svolto invece con i vertici aziendali, accompagnati dagli amministratori e dai legali, alla presenza dei rappresentanti dei lavoratori. Rispetto all'incontro con i sindacati e le rappresentanze di base, nel ribadire che al centro vi è la tutela dei lavoratori, la Regione aspetta con fiducia l'operato della Magistratura e si augura che sia fatta luce su quanto accaduto e siano rispettate la tutela ambientale, la sicurezza e la salute dei cittadini e degli stessi lavoratori.
In relazione all'incontro con l'azienda è stato chiesto di conoscere quali iniziative i vertici e gli amministratori aziendali stanno portando avanti per garantire il rapporto di lavoro e il sostegno al reddito di questi lavoratori che hanno anche delle mensilità arretrate da percepire. Di fronte a queste richieste, secondo quanto riferisce la delegazione regionale, i vertici aziendali hanno fatto presente che le ordinanze della magistratura non mettono in discussione la continuità aziendale. Hanno inoltre riferito che stanno mettendo in campo tutta una serie di misure finalizzate a garantire la ripresa delle attività nel pieno rispetto delle normative vigenti. Di conseguenza è stato concordato che la prossima settimana si svolgeranno ulteriori incontri tra azienda e sindacati per arrivare a un accordo per l'utilizzo di quelle tipologie di ammortizzatori sociali realmente utilizzabili nelle specifiche realtà aziendali che hanno situazioni contrattuali diverse. La Regione Toscana ha dato la disponibilità per favorire eventuali contatti con il Ministro del Lavoro.
Sotto al palazzo della Provincia, intorno alle 10,30 di giovedì 11 gennaio, una delegazione dei lavoratori preoccupati per il loro futuro. "Siamo qui per difendere il nostro posto di lavoro - hanno dichiarato i dipendenti di Lonzi e Rari - solo questo. Se qualcuno ha sbagliato, e lo dimostrerà la magistratura dovrà pagare. Qui si parla di 70 dipendenti circa, più quelli legati all'indotto, quindi quasi un centinaio di famiglie che sono a rischio. Per quanto riguarda i dipendenti Lonzi lo stipendio di dicembre e la tredicesima è saltata, quelli della Rari non hanno ricevuto neanche la mensilità di novembre. Chiediamo che possano essere avviate le procedure di ammortizzatori sociali e di poter continuare a svolgere in sicurezza il nostro lavoro. Le malattie? Alcuni di noi - spiegano i dipendenti Lonzi sotto al palazzo della Provincia - lavorano da più di 20 anni all'interno delle aziende in questione e non è mai accaduto niente".
La domanda che molti si pongono è anche la seguente: "Possibile aver lavorato senza saper niente di quanto stesse accadendo?". Anche a questa domanda i lavoratori non si tirano indietro. "Siamo stati tutti interrogati dai pm e dagli inquirenti al riguardo, molti di noi hanno passato ore ed ore davanti ai magistrati e hanno raccontato tutto a loro. Quello che avevamo da dire lo abbiamo detto a chi di dovere. Adesso si dovrà far chiarezza. Nel frattempo chiediamo solo di poter lavorare e di poter difendere il nostro posto di lavoro".
A pochi metri dai dipendenti anche un gruppo di ambientalisti che ha portato in piazza striscioni inneggianti alla chiusura dei due stabilimenti manifestando per il diritto alla salute. Momenti di leggera tensione tra i due gruppi, tensione  poi fortunatamente sfumata senza alcun problema e in maniera pacifica.

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Rifiuti “selvaggi”. La Municipale: “Occhio, non è più una zona di conferimento”

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Monterotondo. Là dove un tempo vi era una zona di conferimento rifiuti autorizzata da Aamps, adesso vi è solo una zona di abbandono abusivo di rifiuti. "Aamps ha tolto la sua giurisdizione in quella specifica zona - spiega la vice comandante della polizia municipale Michela Pedini - e quindi chi è convinto che poi i rifiuti vengano raccolti dall'azienda di pulizia cittadina si sbaglia, sta commettendo un'infrazione, eseguendo di fatto un abbandono illecito di spazzatura".
La polizia municipale è intervenuta durante i giorni di festività natalizia per la rimozione e per la pulizia relativa alla zona e ha apposto alcuni cartelli per sconsigliare e per avvertire la cittadinanza di non conferire i propri scarti in quella zona, pena la sanzione. "Si ricorda all'utenza che quest'area non è destinata al conferimento di rifiuti urbani - si legge nel foglio siglato dalla polizia municipale - Si invita pertanto gli utenti a rispettare le modalità di conferimento previste dal gestore. I trasgressori saranno sanzionati a norma di legge".

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I cani entrano in ospedale. Diana, Kobe e Tea tra i bambini di pediatria

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Diana, pastore australiano di 9 anni. Tea, Weimaraner di 5 anni. Kobe, labrador nero di 7 anni (nella foto da sx Tea, Kobe e Diana). Se è notizia delle ultime ore l'ok dell'assessore alla cultura di Genova ai cani dei dipendenti in ufficio, per la prima volta i cani entreranno nell'ospedale di Livorno (Pediatria), come avviene tanto per citare un esempio al Meyer di Firenze. Non cani qualsiasi che ben s'intende: addestrati, certificati, vaccinati, oltre che super socievoli.
Quella di martedì 16 gennaio, ore 16, sarà quindi una giornata storica per la nostra città. Un desiderio che si avvera per Michela Cagliata, livornese di 50 anni, istruttrice cinofila, una laurea in tecnologie di allevamento del cane di razza e di educazione cinofila conseguita all'università di Pisa, due master di primo livello in medicina veterinaria, vice presidente dell'associazione EduCate Branco cinofilo. "E' un sogno - dichiara raggiunta al telefono da Quilivorno.it - finalmente con la nostra associazione e con la scuola cinofila HumanDog, presente all'interno dell'associazione, potremo dare vita a questo progetto pilota che, tengo a sottolineare, è assolutamente gratuito e reso possibile grazie ad uno sponsor".
Con Michela saranno presenti in reparto altre tre donne, tutte esperte del settore: Caterina Raffaele (presidente dell'associazione), Francesca Meschini, Carla Francioni: "Non è stato difficile, al netto di tutta la doverosa documentazione che abbiamo dovuto produrre, far comprendere il progetto: la direzione ospedaliera, il primario di pediatria e tutto lo staff ci hanno accolto a braccia aperte". I cani saranno impegnati in reparto una volta a settimana, il martedì. Un'oretta prima dell'inizio dell'attività le quattro educatrici faranno un incontro con medici e infermieri per capire quali bambini si troveranno di fronte, dopodiché entreranno nelle varie stanze del reparto di pediatra con Kobe, Diana e Tea. "Il briefing - prosegue Michela - servirà a noi per avere una idea dell'utenza con la quale confrontarci. A quel punto inizieremo delle piccole attività per "esorcizzare" nel bambino l'ospedalizzazione, rendendola più leggera a lui e alla famiglia. Cosa voglio dire? Non solo giochi e carezze. Per esempio, potremo far sentire al bambino con l'apposito strumento medico il cuore del cane, oppure se presenta una fasciatura potremo metterla anche al cane per dimostrare al bambino che non corre pericoli e non fa male". Diana, Tea e Kobe, come detto, sono predisposti all'interazione, super socializzati, adorano i bambini. "E - chiude l'istruttrice - come noi hanno seguito un percorso di formazione alla facoltà di medicina veterinaria a Pisa, sono certificati, sono vaccinati e verranno visitati ogni volta che entreranno in ospedale". Quella che inizierà martedì 16 gennaio sarà una sperimentazione. L'obiettivo è estendere il progetto ai reparti di lunga degenza dove sono presenti anche adulti.

 

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Nogarin silura Solimano. “Mi aspettavo magari una telefonata”

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Marco Solimano avrebbe compiuto il settimo anno come Garante dei diritti detenuti. Avrebbe. Il condizionale infatti è d'obbligo davanti alla comunicazione "spiazzante" e a "ciel sereno" del sindaco Filippo Nogarin lanciata a mezzo facebook nel tardo pomeriggio di giovedì 11 gennaio.
Un post scritto sulla sua pagina ufficiale dove, ringraziando per il buon operato svolto, dà di fatto il ben servito al presidente dell'Arci Livorno.

Alla corte del sindaco giunge quindi un ex assessore delle giunta Lamberti, Giovanni De Peppo. "Ho deciso di nominare Giovanni De Peppo nuovo Garante per i diritti dei detenuti dell’area livornese.  Manca solo l’atto ufficiale ma la decisione è presa. De Peppo, ex assistente sociale con una lunga esperienza all’interno degli istituti di prevenzione e pena, prenderà il posto per i prossimi 5 anni di Marco Solimano, cui va il mio più sincero ringraziamento per il lavoro svolto".
"Non voglio assolutamente far polemica - spiega a Quilivorno.it Marco Solimano - Quello che mi sento soltanto di dire è che per lo meno mi sarei aspettato una telefonata o una comunicazione personale diversa da un post su facebook lanciato dalla sua pagina ufficiale. Io ero rimasto allo scorso marzo quando il consiglio comunale si espresse con 22 voti su 26 presenti a mio favore per il rinnovo della carica. Questo per quanto riguarda il mero lato umano. Per il resto posso solo ringraziare per la magnifica esperienza svolta fatta di un arricchimento personale, di successi ma anche di insuccessi come è normale che sia. Adesso vorrei solo ringraziare le tantissime persone incontrate in questi anni, i detenuti ed i loro familiari in primis, il personale educativo degli istituti e quello della polizia penitenziaria, la direzione degli istituti, gli avvocati della camera penale, le associazioni di volontariato e le tante realtà che hanno condiviso criticità e testimoniato la centralità della dignità e dei diritti delle persone, di tutte le persone. Un ringraziamento particolare - specifica Solimano all'amico Alessandro Scotto, prezioso ed irrinunciabile collaboratore che mi ha accompagnato fino alla fine anche in pensione per solo spirito di volontariato. Un grazie speciale al notaio Valerio Vignoli che, attraverso la sua attività volontaria, ha svolto un ruolo decisivo nella soluzione di piccoli e grandi problemi dei detenuti stessi firmando decine e decine di piccole pratiche che per i detenuti sono "carne viva", e un grazie al consigliere comunale Andrea Raspanti per la sua costante presenza e vicinanza".

Il commento di Andrea Raspanti e Giovanna Cepparello -
  "Ci rammarica molto aver appreso solo indirettamente, dai social network, che il Sindaco ha finalmente deciso, dopo un anno, di sciogliere la riserva sul futuro del Garante delle persone private della libertà personale, che rappresenta un importante presidio di civiltà. Per chi nutra un briciolo di cultura istituzionale (e quindi democratica), sarebbe stato naturale che la comunicazione avvenisse in Consiglio Comunale, dove proprio ieri eravamo riuniti per parlare di diritti e valori costituzionali e dove proprio ieri abbiamo ricordato l'urgenza di intervenire sulle criticità più urgenti del carcere delle Sughere. Siamo convinti che sarebbe stato un passaggio obbligatorio anche in ragione del fatto che il sindaco ha deciso di nominare una persona diversa da quella indicata ormai un anno fa ad ampia maggioranza dal consiglio comunale, di fatto mortificandone- non per la prima volta- la funzione di indirizzo. Non mancheremo di chiedere al primo cittadino di argomentare con franchezza questa decisione. Al nuovo garante facciamo i nostri migliori auguri. Potrà contare sul nostro impegno e sulla nostra attenzione. A Marco Solimano, che per noi è stata una guida e un punto di riferimento nel nostro impegno per migliorare le condizioni di vita e di lavoro all'interno del carcere di Livorno, va il nostro più sentito ringraziamento per aver svolto con dedizione e intelligenza il ruolo che gli era stata affidato dalla precedente amministrazione e per aver dato voce, spesso da solo, a persone troppo spesso dimenticate. Siamo sicuri che la fine del suo mandato non significherà la fine del suo impegno per la difesa della dignità umana e dello stato di diritto all'interno degli istituti di pena".

 

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Concordia, corona di fiori nel giorno del ricordo

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Era il 13 gennaio del 2012 quando la Concordia urtò gli scogli del Giglio. A sei anni di distanza da questa tragedia per i gigliesi in particolare, ma per tutto il Paese, il 13 gennaio 2018 è stato un giorno dedicato al ricordo, al ricordo delle 32 vittime. Sull'isola si è svolta una Messa di suffragio poi c'è stata la deposizione di una corona di fiori (foto fornita dalla capitaneria di porto) da parte delle autorità civili e militari a bordo della motovedetta della guardia costiera di Livorno. In serata una fiaccolata fino alla lapide in ricordo delle vittime di quella tragica notte.

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